Il Quirinale ridimensiona la telefonata a Cusumano di Fabio Albanese
Il Quirinale ridimensiona la telefonata a Cusumano «Solo un saluto», ma il pm Marino: sono mólto sorpreso Il Quirinale ridimensiona la telefonata a Cusumano Fabio Albanese corrispondente da CATANIA Il Quirinale fa sapere che la telefonata del presidente della Repubblica Ciampi, l'altro ieri, all'ex sottosegretario Nuccio Cusumano scarcerato da poche ore è stata fatta «per avere notizie delle sue condizioni fisiche e per rivolgergli un saluto in seno alla sua famiglia». Ma alla Procura di Catania c'è chi non ha apprezzato «il valore politico dato a questa vicenda» come Nicolò Marino, uno dei titolari dell'inchiesta sullo scandalo del nuovo ospedale Garibaldi che portò due mesi fa proprio all'arresto di Cusumano, dell'assessore regionale Castiglione e alla richiesta d'arresto al Parlamento per il senatore Pino Firrarello. Sabato Cusumano era appena rientrato nella sua abitazione di Sciacca, scarcerato da poche ore grazie ad un provvedimento della stessa sezione penale della Cassazione. Subito dopo, lui stesso aveva dato notizia ai giornalisti di quella telefonata del Capo dello Stato: «Ciampi per telefono ha ritenuto di esprimermi solidarietà e stima», aveva detto. Il putiferio che ne è seguito ha indotto ieri pomeriggio alla precisazione del Quirinale e anche ad una, per voce di uno dei figli, dello stesso Cusumano: «La telefonata è andata esattamente come dice il Quirinale». Ma il clima resta rovente. Uno dei legali di Cusumano, Ettore Bandazzo, continua a dire che «la Cassazione ha scarcerato il mio assistito per mancanza di indizi». Il sostituto Marino, che invece sostiene che «la Cassazione non può entrare nel merito ma può annullare solo per vizi formali», non ci sta a passare per un magistrato che arresta politici con leggerezza e passa al contrattacco: «Sapete quale sia stato il riserbo della Procura di Catania. Se parb è per dire che sono indignato per questo linciaggio di quei magistrati che hanno indagato, riuscendo a far ammettere a due terzi degli arrestati i fatti così come erano stati accertati dall'inchiesta. Non volevamo un premio, ma non ci possiamo neanche aspettare questa aggressione da parte di chi getta ombre in un'inchiesta limpida e chiara». A chi si riferisce? «Mi riferisco a gli interventi di carattere strettamente politico. La precisazione del Capo dello Stato non può che farmi piacere perché significa che quella telefonata non può essere sfruttata da una parte privata per farne una bandiera da sventolare in nome di una innocenza che certamente non può essere valutata in questa fase. Se il signor Cusumano è innocente o colpevole lo valuterà un giudice a seguito di un giusto processo. E' una fase cautelare quella che si è avuta, nell'ambito della quale l'unico organo deputato a entrare nel merito della vicenda, il tribunale della libertà e non la Cassazioneha dato ragione all'ufficio della Procura». Cosa temete? «La politica è andata al di là. Per raggiungere i suoi scopi, che può essere anche il dire "avete vistocome è successo per Cusumano succederà per Firrarello, e quindvi è il fumus persecutionis anche per quella posizione" (vado per intuito, naturalmente) si può dire di tutto, passando sulla testa dei magistrati. Ci sono stati interventi istituzionali, addirittura di addetti ai lavori perché facevano i magistrati, che parlano senza conoscere le carte». Si riferisce al sottosegretario alla Giustizia Ay ala? «Mi riferisco alle dichiarazioni che sono state attribuite ad Ay ala, secondo le quali questa è stata una pagina buia della storia giudiziaria italiana. Invito l'onorevole Ayala a leggersi le carte prima di esprimere un giudizio di questo tipo che ha soltanto una gravissima valenza politica. Tra l'altro, l'onorevole Ayala riveste un ruolo istituzionale e noi ci saremmo aspettati una difesa, non dico nella sostanza ma nei modi ingiustificati di questa aggressione. E' vergognoso che nessuno, neanche gh organismi della magistratura o ministeriali, sia intervenuto. Ma difendo il nostro operato e voglio essere presuntuoso: in tutta 1 indagine non vi è una sbavatura e sfido chiunque a dimostrare il contrario». Ber il pm «il gesto ha un forte significato politico» L'ex sottosegretario «Vero quel che dice il Quirinale» L'ex sottosegretario al Tesoro Stefano Cusumano
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