Nel match dei ballottaggi il Poh» vince ai punti

Nel match dei ballottaggi il Poh» vince ai punti Decisivo il ruolo della Lega: gli elettori di Bossi ago della bilancia fra i due schieramenti Nel match dei ballottaggi il Poh» vince ai punti Sui Ds pesa il risultato emiliano Maria Corti ROMA Trentatrò province e centoquattordici comuni al voto. La sinistra conferma molte delle vittorie ottenute al primo turno. Ma sulla rivincita dopo l'umiliazione alle elezioni europee c'è la grave ombra della perdita del comune di Bologna che va al centro destra. E la sconfitta a Milano con Ombretta Colli che conquista la Provincia. Il risultato di ieri rivela che le alleanze ai ballottaggi non possono tradursi in somme numeriche con il trasferimento dei voti da un candidato all'altro. I voti della Lega sono stati decisivi, come lo e stato anche l'astensionismo record, ma non hanno ubbidito alle indicazioni ufficiali. Gli uomini di Bossi hanno tradito spesso l'appoggio al Polo. Come è avvenuto a Torino dove si prevedeva un risultato al foto finish tra il presidente della Provincia uscente Mercedes Bresso, che poteva contare sul 42,90 per cento di preferenze ottenute al primo turno, e l'uomo del centro destra, Alberto Ferrerò, sostenuto ufficialmente dalla Lega che doveva portargli in dote grossa parte del 6 per cento dei voti. Ma sono stati moltissimi i leghisti dissenzienti. Questo più la decisione di Rifondazione, fino all'ultimo riluttante all'accordo, di sostenere la Bresso hanno fatto la differenza allargando ulteriormente la forbice di voti a favore della candidata del centro sinistra. I leghisti sembrano essere stati più fedeli quando c'è stata l'alleanza con il centro sinistra. Determinanti a Milano con il pacchetto di voti ottenuto da Marco Formentini al primo turno lì 1/3 per cento) ridistribuito tra i due «fidanti Ombretta Colli (Polo) e Livìti Tamburi (Ulivo). Gran parte del po- (>olo del Carroccio ha seguito e indicazioni del vertice del partito di votare il presidente uscente. Una «cortesia» di Bossi alla maggioranza di governo che è stata ricambiata a Bergamo con l'appoggio del centro sinsitra al candidato leghista alla provincia, Giovanni Cappelli! zzo che però non è riuscito a recuperare lo svantaggio rispetto a Valerio Bottoni, del Polo, presidente con il 50, 2 per cento dei voti. Il primo a parlare di sconfitta è Roberto Calderoli, segretario della Lega Nord Lombarda. «E' il momento di riflettere su tutto», ammette. Anche al Comune di Bergamo ha prevalso il Polo. Ancora centro destra a Pordenone dove ha prevalso Elio De Anna. A Venezia passa Luigino Busatto, presidente riconfermato sostenuto dal centro sinistra. Batte Luciano Falciar, centro destra. Due candidati con un origine comune: la de. Anche Belluno e Rovigo al centrosinistra A Bologna, costretta per la prima volta al ballottaggio nell'elezione del primo cittadino, la sfida più attesa, che più ha fatto tremare Botteghe Oscure. Silvia Bartolini, sostenuta dal centro sinistra,, contro Giorgio Guazzaloca, del centro destra che si sono fronteggiati in una sfida all'ultimo voto. Una rincorsa all'ultimo voto terminata a tarda notte con lo storico sorpasso del centro destra: Guazzaloca sindaco con il 50,7 per cento delle preferenze. A nulla è valsa la mobilitazione di intellettuali, attori e imprenditori a favore della Bartolini. «L'epoca degli elettori congelati - ha detto il sindaco uscente Walter Vitali - è finita da un pezzo anche a Bologna». Al sud il match più atteso era quello, alla provincia di Bari, tra l'ex presidente della Lega calcio, Antonio Matarrese, sostenuto dal Polo, e Marcello Ventola, popolare. Matarrese non ha mantentuto il vantaggio consegnando la provincia all'avversario. La sconfitta brucia al vicepresidente della Fifa e dell'Uefa. Matarrese no ci sta: «Vernola non ha il carisma - dice - per guidare una provincia impostata come la nostra». L'atteggiamento della Lega, riluttante a far convergere i voti sul Polo, irrigidirà la posizione di Berlusconi contraria al doppio turno. Qualche segno già c'è stato con la dichiarazione del coordinatore nazionale di Forza Italia, Claudio Scajola, secondo cui l'astensionismo ai ballottaggi dimostra «il fallimento del doppio turno». «Gli elettori - ha detto Scajola - non sopportano più uno stillicidio di continue chiamate alle urne». E' la conferma che le alleanze ai ballottaggi non possono tradursi in somme numeriche di voti l risultato emiliano E' la conferma che anze ai ballottaggi ossono tradursi in numeriche di voti INCIALI PROVINCIALI