Bari, sconfitto Matarrese
Bari, sconfitto Matarrese L'EX PRESIDENTE DELLA FEDERCALCIO «TRADITO» DAGLI ELETTORI DEL CAPOLUOGO Bari, sconfitto Matarrese La spunta in extremis la coalizione di sinistra il ribaltone Sandro Tarantina BARI CHE cosa faccio domani? Una partita a tennis». Appena battuto da Marcello Vernola, il candidato del centrosinistra che ha ribaltato il risultato del primo turno, Antonio Matarrese esce di scena con una battuta e torna ai suoi impegni di imprenditore e di vicepresidente dell'Uefa e della Fifa. Il Polo e Silvio Berlusconi lo avevano lanciato in campo per conquistare la presidenza dèlia Provincia di Bari, ma Vernola, con uno straordinario recupero, lo ha scavalcato colmando cinque punti di distacco e chiudendo la partita al 51,6 per cento. Deputato per cinque legislature con la Democrazia cristiana, per nove anni alla guida della Federcalcio, Antonio Matarrese commenta amaramente la sconfitta: «Credevo di meritare di più da questa città». Al primo turno aveva ottenuto il 46 per cento dei voti contro il 41,1 di Marcello Vernola. Al ballottaggio si è fermato al 48,4. A Matarrese sono mancati soprattutto i voti della città, Bari, in cui avrebbe dovuto stravincere e dove d'altra parte, già al primo turno, il sindaco uscente Simone Di Cagno Abbrescia, del Polo, è riuscito ad ottenere la sua rielezione superando Beppe Vacca, candidato del centrosinistra. Per questo lo schiaffo è sembrato a Matarrese davvero inaspettato. Il fratello Vincenzo è tuttora presidente del Bari Calcio, un altro fratello ha presieduto per anni l'Associazione degli industriali e, in definitiva, la famiglia ha da decenni un ruolo di primo piano consolidato dai successi ottenuti in campo politico e sportivo da «Tonino». Fino al pomerìggio, ottimista sul risultato, Matarrese pensava a una vittoria netta e a trasformarla in un suo rientro nella politica nazionale. «Intorno a me si è formato un grande movimento» sottolineava ricordando che «dopo tutto sono uscito dalla politica spontaneamente non ricandidandomi nel '94. Gli altri sono stati bocciati dagli elettori, io mai». Forte della sponsorizzazione di Berlusconi e di uno schieramento che nel ballottaggio si era allargato a 12 sigle, Matarrese pensava di conciliare la sua attività di dirigente sportivo con quella di presidente della Provincia, gettando così le basi per una ricandidatura al Parlamento. Ha interrotto i suoi progetti quello che lui, adesso, definisce un «ragazzaccio», Marcello Vernola. Trentotto anni, avvocato amministrativista, Vernola ha come Matarrese, una storia democristiana. Il papà Nicola è stato sindaco di Bari e ministro. «Vemola è figlio di un mio carissimo amico» dice Matarrese «ma è scorretto e non può permettersai di andare in giro a raccontare le cose che ha detto. Per esempio: 'Che cosa ha fatto Matarrese oltre che vendere e acquistare calciatori'? Me ne hanno dette di tutti i colori in questa campagna elettorale, anche che io regalavo telefonini. Se qualcuno riesce a dimostrarlo gli regalo cento milioni». Vernola ribatte tagliando corto. Ringrazia gli eiettori che «hanno premiato il centrosinistra» mentre Matarrese chiude questa avventura e dà ragione alla moglie: «Aveva visto giusto lei non dovevo candidarmi. Dice che io devo faro quello che so fare e non stare in politica». Poi va a letto e pensa che al mattino lo attende un campo da tennis. TI «ragazzaccio» del centrosinistra, intanto, brinda alla sua sconfìtta. Novità rispetto al primo turno L'ex presidente Federcalcio accusa il suo avversario «Con me è stato scorretto» BARI Antonio Matarrese 48,4* R,An,Ccd,Cdl Sgarbi, Ambiente C. Cito. Lega Az Merid. Marcello Vernola 51,6, Ds, Ppi, Democratici Sol, Verdi, Re Comunisti it. Antonio Matarrese: è stato per nove anni alla guida della Figc, la sua sconfitta ieri notte è stata bruciante
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