II sindaco di F. M.

II sindaco II sindaco La ricetta del macellaio dall'inviato a BOLOGNA Cinquantacinque anni, nato a Bologna da una famiglia di macellai, Giorgio Guazzaloca è proprietario dell'omonima macellerìa, ma come dice lui «in negozio ci vado soltanto il sabato». Personaggio fuori dai cliché, Guazzaloca lavora in negozio da quando aveva 15 anni (e quqgt.o glr-è costato l'ironia del professor Carlo Flamigni, capolista Ds a Bologna), ma ha sempre coltivato una passione, un sogno: quello di fare il giornalista. Il suo idolo è Indro Montanelli, ma spesso cita a memoria frasi celebri di giornalisti e scrittori. Gran divoratore di giornali, buon lettore di libri («da Moravia a Cronin», racconta lui), a suo tempo piacque a Fellini (la foto ricordo non può mancare nel suo ufficio). Sposato, quattro figli tra i 21 e i 29 anni, una passione per la bicicletta, paradossalmente l'uomo che ha battuto per la prima volta dopo 54 anni la sinistra bolognese è un personaggio che in qualche modo ha partecipato al "governo" della città. Attualmente Guazzaloca è presidente dell'associazione commercianti, presidente dei macellai italiani, è stato anche presidente della Camera di Commercio di Bologna. Il segreto della sua vittoria, oltre che nella facilità della comunicazione e nell'impatto popolare del suo messaggio, è anche nei rapporti con i personaggi-chiave della città. Buon amico di Pierferdinando Casini, Guazzaloca vanta un ottimo rapporto personale con Romano Prodi e hanno sempre suscitato grande curiosità i numerosi incontri privati tra Casini e Prodi in casa del neo-sindaco. Guazzaloca aveva ottenuto al primo turno il 41,5%, grazie al sostegno dei tre partiti "classici" del Polo - An, Forza Italia e Ccd - e al buon successo della Usta personale messa in campo dal candidato sindaco del centro-destra. In passato con una simpatia per il Pri di Ugo La Malfa, anche in questa occasione Guazzaloca ha mantenuto le distanze dai partiti, ai quali aveva chiesto di restare con «due passi indietro». Una richiesta che Fini e Berlusconi hanno accolto, tanto è vero che i leader del Polo non si sono più visti a Bologna, lasciando che il candidato "indipendente" si giocasse le sue carte. E' stata probabilmente una delle sue mosse vincenti, tanto è vero che il refrain sbandierato negli ultimissimi giorni dalla sinistra («dietro Guazzaloca c'è la destra vera di Fini e Berlusconi») non ha avuto effetto. E semmai gli amici di Guazzaloca hanno motivi per ritenere che anche l'appello di Bertinotti abbia giocato a favore del candidato del centrodestra. Come anche la sortita di D'Alema sulle pensioni. [f. m.]

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