COLOMBO RITORNA IN SUD AMERICA

COLOMBO RITORNA IN SUD AMERICA COLOMBO RITORNA IN SUD AMERICA Gianni Riotta SI apre oggi a Rio de Janeiro il primo, storico, vertice tra l'Europa e l'America Latina. Due continenti, abituati a parlarsi per simboli e ideologie, samba e Pelé, Che Guevara é Allende, si incontrano per discutere di commercio, affari, relazioni economiche. Assente lo Zio Sam: gli Stati Uniti non hanno ricevuto l'invito al tavolo con tredici Paesi europei e trentatré latinoamericani. La guerra che si è appena conclusa nei Balcani ha riaperto la questione: chi comanda nel mondo? La risposta è chiara, gli Stati Uniti. Ma gli europei hanno infine capito la verità. A nulla serve lagnarsi dello strapotere di Washington, a niente valgono le colte ed ingenue geremiadi di Le Monde Diplomatique contro «i Ramno degli eserciti e dell'informatica», se l'Europa non è poi in grado di reggere il ritmo con l'innovazione culturale, economica e PEIISGR9NAGGI0 // Papa dall'Iraq a Gerusalemme Cassidy: 'Arriverà anche a Mosca» Marco Tosarti A PAGINA 10 militare che dai tempi di Reagan anima gli Usa. Il vertice di Rio è il primo passo verso una diversa presenza europea nel mondo. Il Vecchio continente è unito ai brasiliani, ai cileni, agli argentini, da legami di tradizione, lingua, storia e religione. Eppure gli europei commerciano più con la Svizzera che con il continente di Buenos Aires e Santiago. Hanno assistito inerti all'accordo Nafta, il libero mercato del Centro-Nordamerka, e ora corrono ai ripari. Si arriva al vertice di Rio con una proposta concreta. Entro il 2001, si comincerà a discutere di una zona di libero scambio tra Eu e Mercosur, il blocco sudamericano di Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay, con un invito per il Cile. Partire tra due anni conferma la lumachesca lentezza della diplomazia europea, ma almeno si comincia. Spagna, Italia e Portogallo hanno spinto per la storica 48 ore di Rio. Madrid si accinge a superare Washington, come prima potenza ad investire in Sud America, a quota 20 miliardi di dollari (35.000 miliardi di lire, stima del Los Angeles Times). I «Cento anni di solitudine» del romanziere Garcia Màrquez, la solitudine di un mondo esiliato dalla sua storia, sono finiti. Con le sue nascenti democrazie e un'economia aperta, l'America Latina può guardare al futuro con ottimismo. Gli americani non hanno motivo di gelosia per la love story di Rio. Un mondo gestito in condominio è per rutti chance di benessere e sviluppo. Un mondo in cui europei e americani tornassero a combattersi reidizzerebbe invece le peggiori profezie delle quartine di Nostradamus. gianni.notta('i lastampa.it

Persone citate: Allende, Cassidy, Garcia Màrquez, Gianni Riotta, Guevara, Reagan