Acqua, 8000 occupati l'anno

Acqua, 8000 occupati l'anno L'obiettivo di Assobonifìche è integrare la sicurezza idrogeologica e l'irrigazione Acqua, 8000 occupati l'anno Ecco i piani delle Regioni per la difesa ambientale Gianni Stornelto ROMA Troppa o troppo poca, per la campagna va sempre male. Si tratta dell'acqua. Questo assunto potrebbe essere il motto dell'Alibi (Associazione Nazionale delle Bonifiche, delle Irrigazioni e dei miglioramenti fondiari), che mercoledì scorso ha tenuto la sua assemblea annuale. Infatti, la cosiddetta «bonifica integrale», oggi non è più come un tempo prosciugamento di paludi, ma è quell'insieme di opere realizzate e gestite dai consorzi di bonifica e che hanno come obiettivo la difesa del suolo, l'irrigazione, la tutela dell'ambiente, la conservazione e la regolazione delle risorse idriche, come ha sottolineato il presidente Arcangelo Lobianco. Si comprende subito come, fra tutti, la sicurezza idrogcologica e l'irrigazione sono i due compiti fondamentali dell'Alibi, cioè proprio fare in modo che nelle cam¬ pagne l'acqua non sia né troppa né troppo poca. La sensibilità per questi problemi, ha detto il presidente Lobianco «cresce, ma persiste il problema dei mezzi finanziari», che sono solitamente inadeguati per l'azione di prevenzione del rischio. Tuttavia, nel 1998, c'è stato un impulso agli investimenti pubblici in questo settore, con l'utUizzazione dei fondi del quadro comunitario di sostegno (QCS). Se uno dei problemi principali è quello della disponibilità dell'acqua, che tende a diminuire, c'è poi un aspetto non secondario, che è quello del costo dell'acqua stessa. «Da qualche tempo - ha detto ancora Lobianco - si parla infatti di un nuovo onere, definito "costo all'ingrosso dell'acqua")). Quanto all'altro tema - la sicurezza idrogeologica - basti ricordare che negli ultimi cinquant'anni in Italia i Comuni colpiti da alluvioni sono stati 1500, ed oltre 2 mila quelli danneggiati da frane e smottamenti, con più di 3 mila vittime. Emerge in questo ambito la logica della manutenzione, che privilegia gli interventi a carattere diffuso: i consorzi di bonifica operano su circa la metà del territorio nazionale e sovrintendono a un patrimonio idraulico enorme: oltre 190 mila chilometri di canali di scolo, 16.930 km di argini, 33.760 sbarramenti. Lobianco ha poi precisato gli obiettivi da raggiungere: «Creare le condizioni di base per la competitività regionale, contribuire alla riconversione economica e sociale tendendo alla sicurezza, nonché alla conservazione ambientale». Per queste necessità i bisogni espressi dalle Regioni sono di 13 nula miliardi di lire per il solo Mezzogiorno e 9 mila miliardi per le altre zone in «difficoltà strutturale». Per ora ci sono 800 miliardi l'anno (che si ripeteranno per gli anni 2000-2006) proposti dal programma interregionale di interventi, programma che i ministeri dell'Ambiente e delle Politiche agricole hanno inoltrato a quello del Tesoro per il benestare. La spesa dovrebbe creare 8000 nuovi posti di lavoro all'anno. C'è preoccupazione per la crescita dei costi di approvvigionamento Arcangelo Lobianco

Persone citate: Arcangelo Lobianco, Lobianco

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