Mediobanca, settimana di fuoco di Ugo Bertone
Mediobanca, settimana di fuoco Domani il consiglio, mentre Bazoli prepara l'offensiva verso Comit e Crédit Lyonnais Mediobanca, settimana di fuoco EBraggiotti entra nel gotha della Lazard Ugo Bertone MILANO La «vernice» della settimana che potrà cambiare il volto del mercato del credito bancario italiano non poteva che avvenire 11, nel tempio più discusso e sacro del denaro: via Filodrammatici, sede di Mediobanca. Lì, domattina, si terranno comitato esecutivo e consiglio della banca. Ma all'ordine del giorno non ci sarà, con ogni probabilità, la revisione del patto di sindacato cui lavora da tempo Ariberto Mignoli, giurista di fiducia di Enrico Cuccia. Il fallimento delle nozze tra Unicredito e Comit rende, del resto, meno urgente la riscrittura delle regole. E così la riunione sarà semmai l'occasione per celebrare i profitti d'oro dell'operazione Telecom (Mediobanca è stato il braccio destro di Colaninno) e per anticipare un nuovo affare non meno promettente: la prossima privatizzazione dell'Enel, curata proprio dalla squadra di Cuccia e Marenghi. Altre novità però battono alle porte, tra Milano e Parigi, due piazze della finanza «condannate» a marciare in parallelo. Vediamole, attraverso i protagonisti della settimana più lunga delle banche. GIOVANNI BAZOLI. Per il fine tessitore di Banca Intesa potrebbe essere la settimana del trionfo. Domani, infatti, il governo francese fisserà il prezzo delle azioni del Crédit Lyonnais. Il giorno dopo, finalmente, ci sarà la privatizzazione e Banca Intesa entrerà, assieme ad altri sei istituti, a far parte del «nucleo duro» di controllo del colosso bancario transalpino. Ma il trionfo dovrebbe arrivare mercoledì quando il consiglio di Banca Intesa, convocato in contemporanea con quello di Comit, dovrebbe varare il fidanzamento del secolo. Bazoli, dopo l'assenso del go¬ vernatore Antonio Fazio, dovrebbe riuscire là dove hanno fallito Banca di Roma e Unicredito: «Coni in tesa» sarà infatti una delle più importanti banche europee. Ma c'è chi scom¬ mette che, per Bazoli, questa non sarà che una tappa. Chi meglio di lui potrebbe, un giorno, raccogliere l'eredità di Enrico Cuccia? GERARDO BRAGGIOTTi. Anche per l'ex delfino di via Filodrammatici emigrato in terra di Francia sarà una settimana importante. Giovedì, infatti, Braggiotti entrerà nel comitato esecutivo della «nuova» Lazard, nata dal riassetto di una delle più celebri «maisons» della finanza mondiale. Braggiotti sarà, salvo sorprese, uno dei sette leaders della «Lazard monde», da cui dipendono le tre controllate di Parigi, Londra e New York. Una bella rivincita per il «ragazzo d'oro» della finanza licenziato da Vincenzo Maranghi, per il quale Michel David-Weill, patron di Lazard, non lesina in un'intervista su «le Figaro» critiche e contumelie. «Mediobanca - dice - ha avuto un atteggiamento unilaterale, brutale e contrario ai nostri accordi...». ALDO OVASCHI. Altro esordio prestigioso, stavolta per il neo amministratore delegato di piazza della Scala. Domani lui entrerà al posto di Pier Francesco Saviotti nel consiglio di Mediobanca. Due giorni dopo toccherà all'ex direttore generale della Popolare di Verona strappare ai consiglieri della Comit il mandato a condurre in porto le nozze della più chiacchierata zitella del mondo bancario italiano (se non europeo). ALESSANDRO PROFUMO. Prima volta in Mediobanca anche per il «golden boy» di Unicredito anche se Profumo, impegnato nel consiglio della banca, dovrà disertare la riunione di via Filodrammatici. Profumo presenterà ai consiglieri l'acquisto, per 2 mila miliardi, della banca Pekao, la seconda di Polonia. Ma, più ancora, premono a Profumo due partite: l'espansione della banca in Italia, innanzitutto, o con lo sbarco in Bnl o l'alleanza con Imi-San Paolo (gradita a Lucio Rondelli). Infine, il dossier Deutsche Bank, che non fa mistero di voler crescere nella compagine azionaria di Unicredito (con il benestare delle Fondazioni) e di voler contare di più. Un'ipotesi che a Profumo, per niente disposto a transigere sulla sua autonomia, non va affatto. llllll Enrico Cuccia, presidente onorario di Mediobanca. Domani si riunisce il comitato esecutivo dell'istituto per occuparsi di Comit-lntesa
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