La Stampa - Consultazione Archivio

«Blasfemo lo spot con Gesù» POLEMICA A CANNES «Blasfemo lo spot con Gesù» ROMA. «Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi». Dopo le severe critiche di don Gelmini e don Benzi, anche il vicepresidente della consulta per l'informazione di An. il senatore Michele Bonatesta, boccia, definendolo «blasfemo e inaccettabile», lo spot presentato ieri a Cannes dal pubblicitario milanese Klaus Davi, con il Gesù dell'Ultima Cena di Leonardo che offre a Dio, invece del calice con il vino, un prosciutto San Daniele. «Davi ha fatto dell'oltraggio al cristianesimo una bandiera • dice il senatore Bonatesta - perché lui sa benissimo che la blasfemia, al giorno d'oggi, è diventata un titolo indirnensabile per assurgere alla notorietà. E anche in questa occasione, puntuale come una cambiale, torna a sfruttare immagini che offendono la sensibilità religiosa di milioni di uomini per perseguire il proprio tornaconto personale». Il pubblicitario Davi non si scompone: «Sono abituato agli attacchi, ma questa è anche una polemica ingiusta. Solo tra quelli presentati a Cannes, sono tantissimi gli spot che usano la religione. Il che significa, semplicemente, che la religione è un valore vincente». Che dire allora, prosegue,!del Comitato promotore di Siviglia 2008 «che ha scelto come pubblicità un grande Cristo appeso a due anelli ginnici?». Ma nella critica del senatore di Alleanza Nazionale c è anche altro:.«lf semplicemente intollerabile - sostiene Bonatesta • che, prendendosi gioco soltanto ed esclusivamente dei cattolici e del cattolicesimo, si creino ad arte dei "casi" da immettere nel circuito mass-mediologico». Don Gelmini ha commentato: «E' una campagna volgare perché il concetto dell'Ultima cena ha una valenza simbolica e viene ridotto a un fatto puramente consumistico. Come sacerdote mi sento offeso. I pubblicitari non confondano la vita dello spirito con la pancia». Per don Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, tutto ciò è indice di povertà mentale e culturale e dimostra ignoranza del mistero celebrato nell'Ultima cena. Toccare questi temi, è solo uno svilimento e un'irrisione per tutti, credenti e non, del bisogno e del senso del Sacro insiti nell'uomo». Ir. cri.)