Il sindacato fa blocco
Il sindacato fa blocco Il sindacato fa blocco «Parliamo di Welfare ma la previdenza no» ROMA I sindacati respingono l'impostazione complessiva del Dpef da parte del governo, ma seguono con attenzione la discussione che si è aperta tra le forze politiche sui correttivi da apportare alla manovra. Dichiarano di essere indisponibili ad aprire il tavolo delle pensioni prima del 2001 ma sono pronti a trattare sulla riforma del «Welfare State». Sapendo che l'intera partita si gioca a settembre, con la presentazione della Finanziaria. Il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani, ricorda che la critica sindacale non riguarda «solo la questione previdenziale ma complessivamente l'impianto della manovra», incapace di promuovere sviluppo e occupazione. A suo giudizio, va applicato il patto sociale che prevede una riduzione del costo del lavoro e del prelievo fiscale su famiglie e imprese, «per incentivare investimenti e consumi», ricorrendo agli introiti della lotta all'evasione fiscale e della «carbon tax». Subito dopo, aggiunge Pirani, «vanno anticipati gli incentivi per la contrattazione programmata, per il Mezzogiorno e per lè infrastrutture». Per le pensioni, suggerisce Pirani, potrebbero essere prese altre misure che possano apportare nuove risorse, come ridurre i tempi del contenzioso sull'evasione previdenziale o superare i privilegi pensionistici ài" molte categorie. Pirani lamenta che il Dpef non preveda la separazione tra assistenza e previdenza. Invece solo con la separazione «si può affrontare la riforma del Welfare State, per riqualificare la spesa sociale e favorire i ceti più deboli e i giovani». Tra l'altro, nota Pirani, «il problema previdenziale si risolve solò se aumenta il numero degli occupati». Anche pw il segretario confederale della Uil, Adriano Musi, vista «l'intenzione del govèrno a non delineare nel Dpef alcun'intervento preciso sulla spesa sociale, il confronto di meritò si ipostiari sulla FiharMària»? Cìtìr i^ufpffifcV'che «non sia un fulmine a ciel sereno come è avvenuto con la comunicazione del governo sulle pensioni nel Dpef». Infine per il segretario confederale della Cisl, Giovanni Guerisoli, «la cosa migliore è affrontare esattamente quello che il Dpef vuole realizzare in prospettiva della Finanziaria, perché è proprio lì che si giocherà tutta la partita, sapendo che sono da individuare i meccanismi che favorisono lo sviluppo e l'occupazione». Anche Guerisoli richiama poi la necessità di applicare il patto di Natale e ritiene che il governo abbia fatto un errore affrontando un solo argomento specifico e iperdelicato come quello delle pensioni. «E' difficile accettare che tutto il Dpef e la ripresa in Italia ruoti intorno alle pensioni di anzianità. A fronte di un quadro equilibrato e all'interno della trattativa complessiva - aggiunge Guerisoli - tutto si può discutere». (r. e. s.l
Persone citate: Adriano Musi, Giovanni Guerisoli, Guerisoli, Paolo Pirani, Pirani
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