L'industria scommette sull'avvenire di Enna di Roberto Ippolito

L'industria scommette sull'avvenire di Enna Le imprese puntano sulla disponibilità di manodopera. Imperatori: occorre incentivare il turismo L'industria scommette sull'avvenire di Enna Callieri: la situazione è difficile, ma esistono potenzialità notevoli Roberto Ippolito invialo a ENNA ' ~ Un nome inglese: Gregory. Ma le cravatte e le camicie vendute con questo marchio sono prodotte a Valguarnera, alle porte di Enna. Sono il frutto della creatività di Salvatore Martorano che compra la seta grezza a Como, la lavora e poi rifornisce grandi catene, perfino Harrod's a Londra e Sax sulla Quinta Strada a New York. Vendere cravatte italiane all'estero può sembrare una piacevole abitudine. Ma è un piccolo grande miracolo per una provincia disperata come quella di Enna: la provincia che ha il triste record, rispetto alle altre 102 italiane, della mancanza di lavoro: la disoccupazione è pari al 35% e raggiunge addirittura il 59% per i giovani e l'80% per le donne sotto i 25 anni. Le conseguenze si vedono: il prodotto per abitante supera di poco il 50% della media nazionale. Male, malissimo. Ma è ora che «finisca la stagione dei piagnistei e si avvi quella dell'impegno dignitoso di tutti i giorni» si accalora Antonio Alvano, sindaco di Enna. E le speranze per un deciso cambiamento ci sono. Tanto che la Confindustria ha organizzato un convegno dedicato proprio al caso di «Enna, una provincia tra ritardi e potenzialità». Che i ritardi ci siano è evidente, ma le opportunità di crescita sono documentate da una ricerca preparata per l'associazione degli imprenditori. Ricerca che rivela segnali di novità : il polo dell'abbigliamento conta a Valguarnera 1000 addetti, quello della plastica a Regalbuto 500, quello della maglieria a Villarosa e del legno-mobilio a Nicosia si stanno sviluppando. «Nonostante tante difficoltà, esiste una potenzialità notevole» afferma il vicepresidente della Confindustria Carlo Callieri ideatore del convegno moderato dal direttore della «Stampa» Marcello Sorgi. Convegno che ha analizzato gli spazi per capovolgere una situazione che vede Enna come Cenerentola perfino nel paragone con il resto della Sicilia: «Nella regione lavora una persona su quattro, a Enna una su cinque» ricorda Pietro Busetta, responsabile del dipartimento studi territoriali di Palermo. Ma in cosa consistono le potenzialità di cui si è parlato? «Innanzitutto a Enna, come in tutto il Sud, c'è una materia prima che non c'è altrove, il personale» dice Guidalberto Guidi, consigliere del centro studi Confindustria. La cittadella universitaria, sede del convegno, è il simbolo del tentato riscatto: «Questo ateneo è antimafia vera» avverte il presidente del consorzio universitario Cataldo Salerno. «A Enna non c'è il problema della criminalità, la dotazione di infrastrutture è piuttosto buona e le amministrazioni locali sono impegnate a dare con rapidità le autorizzazioni» osserva Callieri. Poi c'è il turismo: come dice Gianfranco Imperatori, presidente del Mediocredito, «l'offerta è trascurabile e solo allungando la stagione, si raddoppierebbe l'occupazione». E per i nuovi assunti a tempo indeterminato in tutti i settori sono azzerati i contributi sociali per sei anni.