Israele minaccia il Libano «Pronti a riprendere i raid»
Israele minaccia il Libano «Pronti a riprendere i raid» Pressioni di Washington per interrompere i bombardamenti su Beirut. Arens: speriamo che la Siria abbia capito Israele minaccia il Libano «Pronti a riprendere i raid» TEL AVIV. Forti pressioni diplomatiche statunitensi ed europee sono riuscite a circoscrivere ieri le fiamme provocate dai bombardamenti sulla Galilea da parte dei guerriglieri filo-iraniani Hezbollah e dalla violenta reazione dell'aviazione israeliana contro Beirut e altre località libanesi, che ha provocato la morte di otto persone e il ferimento di una sessantina. Mentre a Beirut si svolgevano i funerali di cinque pompieri e a Kiryat Shmona (Galilea) quelli di una delle due vittime dei razzi katyusha, i dirigenti israeliani e i leader degli Hezbollah si sono scambiati ieri nuove minacce. «I bombardamenti di giovedì - ha detto alla televisione il ministro della difesa Moshe Arens - sono solo la punta di un iceberg»: la distruzione di due centrali elettriche che hanno lasciato al buio Beirut, di tre ponti, di uno svincolo autostradale e dei depositi di munizioni degli Hezbollah sono quindi appena un assaggio. «Speriamo che i dirigenti siriani, i veri padroni del Libano, abbiano appreso la lezione» ha aggiunto Arens, senza escludere poi la possibilità che in futuro saranno colpiti in Libano anche obiettivi siriani. Nella notte di giovedì uno dei razzi israeliani sparati nella valle della Beqaa è finito appunto a pochi metri da una postazione siriana. Da parte loro gli Hezbollah - che si sono assunti il ruolo di protettori della popolazione civile nel Libano meridionale esposta agli attacchi israeliani • hanno detto che dopo la violenta incursione israeliana le ritorsioni della guerriglia sciita saranno ancora più dolorose che in passato, la.bl Il funerale iena Beirut di due vigili del fuoco morti durante l'attacco israeliano Nella foto piccola il nuovo premier di Israele Ehud Barak
Persone citate: Arens, Ehud Barak, Moshe Arens
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