Professori promossi, scuola bocciata

Professori promossi, scuola bocciata L'indagine Uds ha coinvolto 78 mila allievi delle superiori: «Sì al nuovo esame di Stato, ma in alcuni istituti non ci hanno preparati alle novità» Professori promossi, scuola bocciata Gli studenti: ministro, aggiorna i nostri docenti Mario Tortello Promossi. Bocciata. Passano l'esame i professori-, rinviata ai corsi di recupero la scuola. Gli studenti della secondaria superiore hanno già assegnato i «voti» ai loro insegnanti e al sistema formativo italiano. Una indagine che ha coinvolto 78 mila allievi (dei licei, degli istituti tecnici e dei professionali), illustrata ieri a Roma da Federico Bozzanca, leader dell'Unione degli studenti, l'organizzazione giovanile vicina alla sinistra. La scuola al fotofinish; la dettagliata opinione degli studenti sui primi passi del processo di riforma, a partire dalle novità «calde» di questi giorni, prima fra tutte il neonato esame di Stato. Un voto alle prove che hanno sostituito la vecchia «maturità», ma non solo; nel questionario dell'Uds anche i giudizi sulla preparazione degli insegnanti, l'avvio della scuola delle autonomie, l'applicazione dello Statuto dei diritti e dei doveri degli studenti, le riforme ferme in Parlamento nelle secche del... vedremo. H STATO. Rispetto alla nuova formula di esame conclusivo, il 61 per cento degli studenti sostiene di «non essere stato informato in modo sufficiente delle novità». Sarebbero mancati sia una adeguata preparazione (32 su cento fanno sapere .che «non sono state attivate iniziativbe specifiche), sia l'adattamento degli strumenti di valutazione alle novità dell'esame. Complessivamente gli studenti valutano in maniera positiva la nuova formula (in termini di voti tradizionali, i giovani dell'Uds promuovono l'innovazione con il solo 6), ma in alcune realtà lamentano «una mancanza di impegno da parte di presidi e docenti». PROFESSORI PROMOSSI. Quale voto ai docenti? Il quadro che emerge dalle risposte date alle domande sugli insegnanti delinca un docente preparato sulla sua materia (nel 51 per cento dei casi sarebbe «soddisfacente», nel 30 per cento «buona», nel 6 por cento «ottima»; nel restante 13 per cento sarebbe invece «insoddisfacente»), ma poco motivato a occuparsi di ciò che avviene fuori dalla scuola e a lavorare in gruppo. Solo 1' 1 per cento degli allievi ritie- ne che tutti i suoi insegnanti facciano collegamenti scuola-extrascuola; la capacità di collaborare con i colleghi è valutata in maniera «insoddisfacente» dal 62 per cento dei giovani. Preoccupanti ì dati relativi al tempo dedicato alla valutazione: 41 studenti su cento rispondono che circa metà del tempo scolastico passa nelle interrogazioni. Rispetto agli anni precedenti, tuttavia, ò migliorato il voto complessivo che gli allievi assegnano ai professori: prevalgono i 5,16 e i 7, mentre prima vi era la tendenza a essere «meno generosi». Una testimonianza del fatto cbe aumentano i «prof» impegnati con passione nel loro «mestiere». ■MORTA. Cinquantanove studenti su cento «bocciano» la scuola. Il 41 per cento la promuove, col voto mimmo (6) o assegnandole un «debito formativo» (5 di fatto, 6 con l'asterisco nell'ipotetica pagella). Una ampia fascia di giovani resta insoddisfatta della scuola. In molte realtà i passi del processo di riforma non hanno ancora inciso sulla vita di tutti i giorni. Le cause? Secondo gli studenti vanno attribuite principalmente «al mancato coinvolgimento della componente studentesca nella progettazione della nuova scuola e al mancato riconoscimento di alcuni diritti fondamentali». I DOVERI DEGÙ STUDENTI Rispetto al nuovo Statuto dei diritti e dei doveri, gli studenti non sono stati molto generosi. Per il 73 per cento degli intervistati il voto resta «insufficiente». Solo l'B per cento degli istituti avrebbe consegnato lo Statuto agli allievi al momento dell'iscrizione. Il diritto meno applicato? Quello a una «valutazione trasparente» (solo il 4 per cento ritiene sia stato usufruibile). Notevole resta, invece, l'attenzione di presidi e professori alle sanzioni disciplinari. Sorpresa: il. 61 per cento degli studenti confida «di essere stato punito o penalizzato per aver partecipato a manifestazioni o iniziative di protesta». Il NUOVO «lUMfESTO» In 5 punti le richieste del movimento studentesco, l'anticipazione delle rivendicazioni della «pantera» d'autunno: riforma degli organi collegiali, prevedendo una partecipazione «paritetica» degli allievi in consiglio d'istituto; un sistema di rappresentanza che dia voce alle associazioni studentesche; riconoscimento effettivo del «diritto di manifestazione»; maggiore chiarezza sull'esame di Stato, «evitando che i crediti formativi, da elemento innovativo, diventino uno strumento in mano ai privilegiati che possono permettersi i corsi di fromazione privati»; investimenti «seri» per l'aggiornamento dei professori. «Gli insegnanti conoscono bene la loro materia ma non sanno lavorare insieme e collegarsi all'attualità»

Persone citate: Federico Bozzanca, Mario Tortello

Luoghi citati: Roma