Emma dite: «No, grazie»

Emma dite: «No, grazie» Emma dite: «No, grazie» «Il mio posto rimane a Bruxelles» che pensava di aver chiuso, è un furore gelido quello che si respira dalle parti del presidente designato della Commissione. Dall'entourage di Prodi non arriva nessun commento ufficiale visto che non si vuole fare da spalla a quella che si considera sostanzialmente un'operazione promozionale della Benino. Ma certo questa autocandidatura che non ha eguali in Europa indispettisce non poco il Presidente, convinto che anche le accuse di non aver mai voluto ricevere la Bonino facciano parte di una campagna ben orchestrata da parte della stessa commissaria. «La porta per la signora Bonino è sempre aperta», si limitano a dire adesso i suoi collaboratori parlando del colloquio mai avvenuto tra i due, oggetto di polemiche infinite. Ma se D'Alema dovesse davvero proporre il nome della commissaria uscente a Prodi lo metterebbe in serio imbarazzo, visti i rapporti tesissimi tra i due. E la dichiarazione della Bonino spinge anche Silvio Berlusconi che la nominò in commissione assieme al professor Mario Monti -, ad annunciare che non avrebbe nulla in contrario a una sua riconferma: «Noi l'avevamo portata in Europa - dice il leader del Polo parlando a Torino - adesso il governo dovrà decidere tra lei e il commissario Monti che pure ha fatto benissimo». E anche Achille Occhetto spezza una lancia in favore della Bonino: «Penso che abbia fatto un ottimo lavoro come commissario. Meritava questo incarico e non vedrei male che continuasse a farlo», ha dichiarato sempre a Radio Radicale. Per quanto possa insistere D'Alema, per quanto possa infuriarsi Prodi, il no della Bonino al Kosovo appare deciso. Da quando lunedi scorso il suo nome è stato fatto dai ministri degli Esteri europei assieme a quello del britannico Paddy Ashdown e del francese Bernard Kouchner (vero favorito per l'incarico all'Onu, se alla fine non spunterà il presidente finladese Ma itti Atbisaari), la commissaria si è mossa per prendere informazioni in quel mondo delle grandi organizzazioni internazionali che ormai conosce bene. Ha telefonato al suo amico Sergio Vieira de Mallo, cbe occupa il ruolo di coordinatore umanitario in Kosovo per l'Onu, e ha fatto in fretta a capire che le sue chances data anche la freddezza di russi e americani - erano davvero poche. Se a questo si aggiunge il fatto che la decisione del segretario generale dell'Onu Kofi Annan rischiava di arrivare dopo quel 9 luglio entro il quale Prodi ha chiesto che i governi nominino i loro commissari, non è stata una scelta troppo sorprendente quella annunciata ien. «Penso di poter rispondere meglio alle aspettative proseguendo l'impegno di commissaria europea»

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