Novara, il Polo in dirittura d'arrivo di Gianfranco Quaglia

Novara, il Polo in dirittura d'arrivo Novara, il Polo in dirittura d'arrivo E il nipote di Scalfaro rischia la poltrona Gianfranco Quaglia NOVARA " Sulla facciata di Palazzo Natta, l'edifìcio che ospita la sede dell'Amministrazione provinciale, c'è una targa in bronzo annerita dal tempo: riproduce, in rilievo, la cartina della vecchia provincia di Novara ed è stata mantenuta come simbolo del palazzo. Un omaggio alle origini storiche che comprendevano il Novarese sino ai coiifini con la Svizzera, oppure una dimenticanza voluta, come maliziosamente fa notare qualcuno. Perché, dai '92, il Novarese amministrativo si è dimezzato, diviso in due territori i laghi Maggiore e Oria ritagliati sulla carta e distribuiti. Ma non si è ridimensionato, l'interesse attorno al governo delle due Province. Al contrario, per i rinnovi sono scesi in campo, accanto a nuovi nomi, anche politici di lungo corso. In prima battuta, come candidati o dietro le quinte. Qui, dove si fronteggiano come in altre parti del Piemonte Polo e Centrosinistra, la posta in gioco è alta. Il Novarese è stato per decenni una roccaforte dello scudocrociato, anzi della corrente scalfariana. L'ex Presidente della Repubblica, che ha mantenuto residenza e saldi legami nella sua città, ha sempre raccolto vasti suffragi proprio dal Piemonte Nord-orientale, un serbatoio di voti sicuri che lo ha portato dal '46 al '92 in Parlamento come candidato leader della Democrazia cristiana nel collegio Novara-Vercelli-Torino. Oggi l'erede locale e naturale dell'ex scudocrociato salito al Colle è Paolo Cattaneo, nipote dell'ex Capo dello Stato, presidente uscente deU'amministrazione provinciale, sorretto da una coalizione di centrosinistra. Per quattro anni ha occupato il posto che già fu del padre, Gaudenzio Cattaneo cognato di Scalfaro. Quasi una tradizione di famiglia. Che il Polo, dopo due «magre» collezionate nella precedente consultazione provinciale e in Comune, vorrebbe scardinare. In campo, per contrastare Cattaneo, è sceso un nome eccellente, Maurizio Pagani socialdemocratico ai tempi di Nicolazzi, ingegnere sindaco della città dal '78 all'81, ministro delle Poste e telecomunicazioni con le presidenze Amato e Ciampi: «Due governi tecnici - ama sottolineare che hanno attraversato il periodo più turbolento del passaggio dalla prima alla seconda Repubblica». Al primo turno Cattaneo ha ottenuto il 37,7%, Pagani il 45,8. Con l'ex ministro adesso si schiera la Lega che dichiara l'appoggio e invita gli elettori a sostenerlo. Tra il candidato e il Carroccio si è arrivati a un accordo, non all'apparentamento con simbolo in scheda. Pagani sulla carta appare favorito, ma è prudente, fiuta insidie e non si sbilancia: «Al ballottaggio andiamo in tre, c'è anche un convitato di pietra rappresentato dall'astensionismo. Pertanto ritengo il risultato aperto». E Paolo Cattaneo? Nessun apparentamento, dopo l'accordo sfumato con Rifondazione. Tuttavia non si sente battuto ed è sereno: «Mi rivolgo a tutti coloro che mi hanno votato al primo turno e chi ha scelto altri candidati, non escluso il Polo. Nelle elezioni precedenti è già successo che mi preferissero al ballottaggio». Ma anche lui si appella agli elettori, e li invita a non fiondarsi (almeno domenica) su quell'autostrada Voltri-Scmpione voluta da Nicolazzi, così vicina a Novara e comoda perché in un'ora porta al mare. Alle 8 del mattino del 13 giugno anche lo zio Scalfaro, subito dopo il voto nel seggio di via Cacciapiatti, aveva detto: «Mi auguro che tut¬ ti gli italiani sentano il dovere di andare a votare, e che lo facciano in libertà...». Poche parole, le uniche pronunciate dopo alcuni giorni trascorsi nella sua città da novello senatore a vita. Una presenza discreta, visite privatissime, che qualcuno ha voluto interpretare a sostegno della campagna del nipote. Il quale ribatte secco: «Non ci sarebbe nulla di male, ma non è così, non è nel suo stile. Il Presidente non ha fatto alcuna campagna, nessuna uscita pubblica. Ha votato e tornerà a votare, tutto qui». Intanto, a dar man forte a Cattaneo, è sceso in campo in prima persona il sindaco di Novara, il ds Gianni Correnti sostenuto in Comune dal controsinistra, ex parlamentare e membro, con Scalfaro, della commissione d'inchiesta che indagò sullo scandalo dei fondi post-terremoto in Irpinia. Con il candidato uscente e il consigliere regionale Giuliana Manica ha incontrato gli elettori davanti al più grande supermercato della città, poi un altro incontro con la partecipazione di Cacciari. Pagani risponde chiudendo la campagna con Mancuso e il presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo di Fi. L'assalto alla roccaforte di centrosinistra nella terra di Scalfaro è alle ultime battute, ma il duello è ancora aperto. Così come nel Verbano Cusio Ossola, dove oggi è atteso Berlusconi: da conquistare il governo della Provincia e quello del Comune capoluogo. MAURIZIO PAGANI 63 anni Ingegnere libero professionista Sposato con figli Hobby: libri e montagna PAOLO CATTANEO 51 anni imprenditore celibe Hobby: lettura, musica, antiquariato Maurizio Pagani Paolo Cattaneo

Luoghi citati: Novara, Piemonte, Piemonte Nord-orientale, Svizzera, Torino