Le grandi sfide e le beghe di casa nostra di Ugo Bertone
Le grandi sfide e le beghe di casa nostra Le grandi sfide e le beghe di casa nostra Ugo Bertone NE' guelfo né ghibellino. Italiano, e orgoglioso d'esserlo, ma «freddo» di fronte a quelle dispute nazionali che hanno il sapore delle parrocchie. Paolo Fresco è fatto cosi né, come qualcuno temeva, un anno di lavoro in Italia ha cambiato le sue convinzioni maturate nel corso della carriera americana, Con piena soddisfazione tra l'altro, dei soci di controllo Fiat, consapevoli di quanto sia opportuno ed urgente dare alla vecchia signora del Lingotto una marcia in più per il suo secondo secolo'àfvittr"""" " La missione è difficile, soprattutto quando le circostanze esterne (crisi brasiliana, mancata ripresa in Europa) non hanno certo aiutato la partenza. Ma la rotta è segnata. La Fiat di oggi ha per davvero come mercato il mondo. Per continuare su que-, sta rotta ci vogliono capitali, tanto lavoro, e soprattutto molte idee vincenti. Non è certo casuale in questa chiave l'ingresso ai vertici del Lingotto di consiglieri, tipo Franco Bernabò e Jack Welch, cui si chiede soprattutto una visione internazionale e uno stimolo continuo. Con questa squadra si può andare avanti come, del resto, si è già fatto negli ultimi mesi, quando la Fiat, sotto la regia di Fresco e di Cantarella, è stata protagonista di acc;indizioni e di trattative coraggiose. Soprattutto l'azienda ha fatto rotta con decisione in queste ultime operazioni verso il mercato più ricco e più difficile, quello americano, la palestra essenziale per chi vuol competere nel mondo. Tonta concentrazione sulla sfida industriale spiega la freddezza di Paolo Fresco verso i conflitti politici e finanziari di casa nostra.
Persone citate: Bernabò, Cantarella, Jack Welch, Paolo Fresco
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