«Mario Chiesa risarcisca 3 miliardi»
«Mario Chiesa risarcisca 3 miliardi» Il pm: favorì in un appalto un'impresa die in cambio gli pagò una tangente «Mario Chiesa risarcisca 3 miliardi» La Corte dei conti contro il primo imputato di Mani Pulite MILANO A più di 7 anni dall'arresto e dopo una condanna definitiva a 5 anni e 4 mesi di carcere, continuano i grattacapi per Mario Chiesa, il primo arrestato di Mani pulite. Ieri la Procura della Corte dei Conti di Milano ha chiesto che l'ex presidente del Pio Albergo Tri vulzio sia condannato a pagare 3 miliardi, 156 milioni e 300 mila lire per i danni causati con l'assegnazione di un appalto per il servizio di lavanderia a un'impresa, la Lavafin, che gli pagò una tangente da 150 milioni. Vicenda che, con altre, gli è costata la reclusione. La sentenza è prevista nei prossimi mesi. Se accolta, la richiesta di condanna fatta dal pm Ugo Montella sarà di gran lunga superiore ai 300 milioni inflitti mesi fa a Chiesa per le irregolarità nella compravendita di immobili della «Baggina». Il pm ha anche chiesto che l'allo- ra segretario generale del Pat, Amilcare Resti, paghi 460 milioni e 140 mila lire per non aver vigilato sull'operato di Chiesa. Esponendo la vicenda, il giudice relatore Giacomo Rossano ha detto che la «Lavafin conosceva prima della gara di appalto gli elementi da inserire nell'offerta in modo da predisporre il progetto più appropriato», progetto che, dopo l'assegnazione, sarebbe stato rivisto, ir Pat, cioè, avrebbe Eagato per il lavaggio della iancheria più del dovuto. Al danno erariale va aggiunto quello morale, «che non coincide con la tangente ma è pari - ha detto Rossano - al doppio», [r. cri.] Mario Chiesa, il primo arrestato di Mani pulite
Persone citate: Amilcare Resti, Giacomo Rossano, Mario Chiesa, Ugo Montella
Luoghi citati: Milano
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