Ma Bergamo va contromano

Ma Bergamo va contromano DOPO QUATTRO ANNI DI CONTRASTI ADESSO ARRIVA IL COMPROMESSO ELETTORALE Ma Bergamo va contromano Ds e Lega uniti per arginare Forza Italia retroscena Pino Corrias inviato a BERGAMO SETTE ore sotto al sole per capire se la Lega, dai suffragi dimezzati, voterà o no per il sindaco del centrosinistra, l'uscente Guido Vicentini (30,9 %) contro il polista Cesare Veneziani (40,3). Dunque: Lega ago della bilancia. Sette ore sotto al sole per capire se il centrosinistra voterà o no, per il prèsidente della provincia leghista Giovanni Cappelluzzo (29,6) contro il berlusconico Valerio Bottoni (33,5). Dunque: centrosinistra ago della bilancia. L'accordo tra lega e ds ci sarà, ma qui nessuno lo chiama accordo, qui nessuno chiama le cose con il loro nome, ma tutti scrìvono delle gran lettere ai giornali, fanno riunioni fiume, si arrovellano. E' un bel vedere questi omaccioni orobici fare i sofisti con i distinguo capillari, gli inchini, dopo che per 4 anni se le sono date di santa ragione. Sulla questione dei nomadi Sui centri sociali. Sul piano regolatore. Sui grandi e piccoli progetti, solvo eccezioni. Vicentini e Cappelluzzo non si possono vedere, come i rispettivi elettori. Ma da 48 ore. gli stati maggiori locali di ds e lega cinguettano in politichese stretto a base di «auspici non peregrini», «elementi non negativi», «accordo non strutturato». La¬ ne caprine dello nuovissima politica. Da perderci lo testa. Come sul gronde svincolo autostradale che immette nella grassa e pacifica Bergamo strade che girano in tondo e poi si perdono verso le volli e gli altri mondi - il ballottaggio della prossima domenica elettorale è fatto di doppie e triple giravolte, che alla fine butti via il taccuino, cerchi un riassunto possibile, rimirando le stelle. Stelle che in questo caso sono miliardi veri, in numero di mille, stanziati da governo e Regione Lombardia, che la prossima amministrazione spenderà per un bel po' di progetti: nuovo piano regolatore, nuovo ospedale, nuovo tribunale, interpor- lo, tram veloce, raddoppio della linea ferroviario. E sono prospettive politiche se è vero che i due massimi colonnelli longobardi, Formentini per la lega, Ferrari per il ds, giusto due giorni fa, si sono dati l'identico appuntamento: «Il prossimo aprile ci saranno le regionali, non possiamo permettere che il Polo vinca di nuovo. E che l'intero Lombardia ricaschi nelle mani di Berlusconi». Dunque il riassunto. C'era una volta là Bergamo bianchissima di curia, monsignori, banche cattoliche e strapotere democristiano. Come dice il libraio Sandro Seghezzi: «Lo de poteva presentare anche un cappello nella circoscrizione della Val Soriana, e il coppello avrebbe avute il 70 % dei voti». Funzionava tutto a meraviglia, reddito, produzione, identità, noia. A essere pignoli mancavano le discoteche perché la Curia non le ho mai tollerate (e perciò stanno tutte nei dintorni). Mancava un giornale che non fosse il bianchissimo «Eco di Bergamo». Mancava una opposizione, con il vecchio pei confinato a un elettore su dieci. Poi venne la spallato bossista. Le miti volli tuonarono in finto celtico e vetusto serenissimo. Nei primi Anni 90, con percentuali bulgare, la lega cavalcò l'improbabile irredentismo che qui chiamavano "secesiun". Oggi la spallata è diventata debole come una febbre. «Due settimane fa racconta Roberto C remaschi, direttore della rivista "Settegiorni" - Bossi ha radunato in piazza nemmeno un migliaio di persone, quando negli anni d'oro c'era un oceano di bandiere». E' salito la stelli, di Forzo Italia • oggi primo partito a Bergamo - si è rotto l'Ulivo, con Rifondazione che ho rifiutato qualunque accordo facendo cascare il candidato del centrosinistra olio Provincia per la bellezza di 1256 voti. «Un atteggiamento suicida» ti dicono nel casermone del ds. E Antonio Misiani, segretario provinciale: «Non vogliono capire che il nemico da battere è lo destra. Che dietro al Polo c'è un comitato d'affari puro e semplice. E' vero: lega e sinistra si sono fatti la guerra, ma i grandi lavori che ci aspettano sono pur sempre un risultato condiviso. Sarebbe grottesco che a raccoglierne i frutti sia lo destra». La vecchia de forloniano spazzato via negli anni di Moni pulite ai è riassemblata sotto all'azzurro polista e dal nullo è spuntato il manager Cesare Veneziani che parla zero di politica, ma moltissimo di «modello azienda», di «sicurezza», di iniziative «giuste e dure per arginare gli immigrati». Un Alberimi in formato extrolorge che detto: «Non è vero che siamo un comitato d'affari. Sono stato 42.anni in azienda. Dicono che non conosco Bergamo, ma non è vero. Ho fatto sempre il pendolare, la mia famiglia ha abitato qui, e so perfettamente come funziono un bilancio». Pausa: «A differenza del mio avversario, quel signore, che invece di mettere i lampioni in città, ha fatto fontane». Quel signoro è Guido Vicentini il sindaco uscente, spossato da 4 anni di battaglie contro la Lego e adesso dall'accordo con la Lega. Sentite come scrìve, ora che caldeggia l'alleanza, al suo ex acerrimo Cappelluzzo: «In caso di una conferma della tua presenza alla presidenza della Provincia e della mia come sindaco, i prossimi 5 anni vedranno ancora momenti e temi di confronto vivaci, ma con altrettanta certezza anche una migliorata e sperimentata capacità di trovare possibili soluzioni, in uno logica di crescente responsabilizzazione...». Parole. Che potrebbero, sotto al cielo della politica, diventare un precedente esportabile: «Veltroni sa come ci stiamo muovendo - dice il Ds Misiani - E approva». Bossi e D'Alema di nuovo alleati dopo la prova bergamasca? Il Paio gongolo: «E' solo un inciucio!» tambureggia l'ex forloniano Valerio Bottoni, candidato olla Provincia, anche lui ricomparso in versione Forza Italia. e mi ni o o ci o '-f :1m i, Il leader della Lega . Umberto Bossi E' sulle alleanze Incrociate con il suo partito che si gioca il risultato di molti ballottaggi nelle citta del Nord

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