Scrittoreti voglio parlare

Scrittoreti voglio parlare va un caldo allucinante - circa trentatró gradi centigradi - e dopo un quarto d'ora d'attesa ho visto arrivare i primi poliziotti sulle moto che anticipano il gruppo (qualcuno di loro ha approfittato dell'anticipo per fumarsi una sigaretta o per.,, fare •pipì), /ai'improvviso, ecco: j corridori: riesco a scorgere un gruppo compatto di magliette multicolori. Ad un tratto arriva una borraccia rossa, scagliata con forza non lontano da me. Mi preoccupo di afferrarla ma non tengo conto del fatto che i conidon non stanno facendo una scampagnata. Mi volto e vedo che il gruppo si sta allontanando. Di lì a poco la mia famiglia si avvicina e mi dice: «Hai visto Pantani in* maglia rosa?». Altro che Pantani, se non mi fossi ritrovata la borraccia in mano non avrei-neanche creduto di essere stata vicino al Pirata! Ciao, Alessandra, Cara Alessandra, al momento il Giro d'Italia è finito da un pezzo come certo saprai, e temo che raccogliendo quella borraccia tu abbia inconsapevolmente corso un rischio fittale: poteva essere l'ultima occasione della me: Almeno dai vivo e non in filmati di repertorio. Devo dire per esperienza personale che aldilà del cosiddetto caso Pantani la tentazione di assumere sostanze appositamente studiate per affrontare uno sport duro come il ciclismo viene a .chiunque lo pratichi anche con penosi risultati: come nel mio caso, in gioventù. Ho sempre sognato di arrivare ih bicicletta al Pian della Mussa eissando per Lonzo, Mezzeni; Ceres e Salme in una versione ridotta del Gran Premio della Montagna. Non ce l'ho mai fatta, nemmeno a vent'anni. A Mezzenile dovevo per forza scendere dall'Atala, proseguire a piedi fino alla locale stazione della Torino-Ceres (detta anche Ciriè-Lanzo dai minimalisti) e tornare in treno fino a casa. Naturalmente dopato fino agli occhi di Nutélla. Nefacevo fuori due confezioni formato famiglia prima di inforcare i pedali, e partivo con un tasso di nocciole nel sangue da sembrare Maradona in quella famosa immagine dopo una sua rete ai Mondia- ; li, la rete che insospettì un po' ' tutti non tanto per il gesto atletico in sé ma per la faccia troia telecamera:! Pian della Mussa partivo da casa con la stessa espressione di Maradona, non so se mi spiego. Un giorno, vedendomi satire sul treno ulteriormente stravolto da tutti quei chilometri sotto il sole feroce delle Valli di Lonzo, un controllore della TorinoiCe* res mi consigliò di smettere. Ora, al posto tuo lascerei pèrdere le borracce volanti, nel caso che tu voglia recarti a una tappa del prossimo Giro. Cerca solo di abbassarti in tempo nell'eventualità che te ne arrivi una in testa. Ciao. Caro Scrittore ti voglio parlare, che cosa hai fatto la sera del ritorno del Toro in serie A? Ciao, Maratona. Cara Maratona, dal tuo nome di battesimo intuisco, correggimi se sbaglio, dei natali granata. Complimenti a papà e mamma per il coraggio. La sera di domenica 6 giugno 1999 - 55*. anniversario dello sbarco in Normandia: a volte le date storiche si sovrappongono, ma basta là - ho rispolverato la vecchia bandiera del colore che sai regalatami nel 1976 alla conquista dello scudetto (quel trofeo infat- ivocabile '.checché ne i al carbonio}, ui|H| " - per nulla sbiadi-, : sono solite ghj? wssafiioriààlt; ino, e a momenti mi andavo a schiantare contro un'auto proveniente dalla mia sinistra che non aveva rispettato la precedenza. Ovviamente ho puntato verso piazza San Carlo con entrambe le mani sul clacson; constatata l'impossibilità di' raggiungerla (avevano già bloccato tutte le vie d'accesso) dovevo scegliere: o parcheggiavo e a piedi arrivavo sotto il Cavai d Brons, • rinunciando allo sventolio e al clacson, o me ne andavo a festeggiare da qualche altra parte. Siccome non avevo nessuna intenzione di rinunciare allo sventolio e al clacson, mi sono diretto verso corso Vittorio e ho cominciato a percorrerlo sventolando e ciacsorteggiando verso piazza Crimea (irraggiungibile: subito non ho capito il perché di quel secondo divieto d'accesso, poi sì) e piazza Rivoli, avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro. Al settantaduesimo giro di boa si è rotto il clacson. Dal finestrino aperto ho cominciato a gridare imitando il suono di un clacson. Al centoseiesimo giro di boa ho finito la benzina. Sono andato a piedi in piazza San Carlo. Ciao.

Persone citate: Atala, Cara Alessandra, Maradona, Pantani

Luoghi citati: Ciriè, Italia, Mezzenile, Normandia, Pian Della Mussa