Le Alpi adesso sono protette per legge

Le Alpi adesso sono protette per legge RATIFICATA LA CONVENZIONE Le Alpi adesso sono protette per legge // provvedimento interessa i sette Paesi che governano la catena alpina FINALMENTE anche l'Italia ha ratificato la Convenzione per la protezione delle Alpi. L'attesa durava dal novembre 1991. Ora il Parlamento, con una legge varata all'inizio di giugno, autorizza il Presidente della Repubblica a ratificare la Convenzione. L'attuazione è attribuita al ministero dell'Ambiente che la gestirà d'intesa con i ministeri competenti e con la Consulta Stato-Regioni dell'Arco Alpino, appositamente istituita. Ma vediamo la struttura e i contenuti della Convenzione. Si tratta di un pacchetto di leggi, vincolante sul piano del diritto costituzionale - già sperimentato con successo, in campo ambientale, per la tutela del Mar Baltico (Convenzione di Helsinki) e per la protezione delle specie rare o minacciate (Convenzione di Washington) - con cui i sette Stati sovrani che governano le Alpi assumono l'impegno a rispettare soglie di accettabilità vincolanti per tutti i progetti e i problemi di rilevanza territoriale, nel rispetto dell'ambiente alpino. Il documento siglato il 7 novembre 1991 a Salisburgo dalla Cee e da Austria, Francia, Germania, Italia, Jugoslavia, Liechtenstein e Svizzera è entrato in vigore nel marzo del 1995. Sinora non avevano ratificato l'accordo Svizzera e Italia mentre il Principato di Monaco ha chiesto di aderirvi. La Convenzione trova attuazione attraverso una serie di protocolli su argomenti attualmente in discussione: Popolazione e cultura; Pianificazione territoriale; Salvaguardia della qualità dell'aria; Difesa del suolo; Idroeconomia; Protezione della natura e tutela del paesaggio; Agricoltura di montagna; Foreste montane; Turismo e attività di tempo libero; Trasporti; Energia; Economia dei rifiuti. Lanciata dalla Commissione dell'Unione Europea su iniziativa della Cipra (Commissione Internazionale per la Protezione delle Regioni Alpine) la Convenzione parte dalla sottolineatura dell'importanza delle Alpi come ambiente naturale di rango .europeo, spazio vitale per la popolazione locale e per la popolazione extra alpina, quale serbatoio di acqua potabile, fornitore di energia e spazio ricreativo. La sua organizzazione dovrà dunque garantire uno sviluppo sostenibile alla popolazione in termini sociali, culturali ed economici, in equilibrio con le esigenze delle popolazioni europee. In ogni caso viene affermata la priorità degli interessi locali della.regione alpina m un'ottica di riequilibrio con le regioni extra alpine. Perché la tutela dell'am¬ biento non sia episodico o circoscritto alle aree naturali, la Convenzione suggerisce la prescrizione di un principio di prevenzione vincolante per tutti i Paesi dell'arco alpino e introduce il principio della responsabilità e dell'inversione dell'onere della prova. Secondo questi principi, da fissare per legge in tutti gli Stati sottoscrittori, chiunque comprometta l'equilibrio naturale è soggetto a misure di compensazione e indennizzo. Da giugno dunque anche il nostro Paese dispone di un punto di riferimento condiviso da tutta Europa per la gestione di un sistema di straordinaria importanza ma di fragilissimi equilibri, minacciati da flussi turistici in aumento, da intensificazioni; dei traffici di uomini e merci, da inquinamento atmosferico, da problematica gestione delle acque di cui pure rappresentano il maggior serbatoio europeo. Intanto la Cipra, con il sostegno della Direzione XI dell'Unione Europea, ha avviato la fase attuativa della rete «Alleanza per le Alpi» chiamando 24 Comuni ad aderire al progetto che si propone di incentivare esperienze dimostrative di sviluppo sostenibile. Il progetto pdota ha alcuni obiettivi prioritari: anticipare a livello comunale l'attuazione dei principi della Conven¬ zione delle Alpi applicando ai Comuni le norme già in uso per l'eco-audil industriale; intensificare i rapporti tra i Comuni alpini per favorire lo scambio di progetti e di informazioni. Nel progetto sono rappresentati tutti i Paesi alpini. Per l'Italia partecipano al progetto pilota i Comuni di Bobbio Penice (TO), Budoia (PN), Levico Terme (TN), San Zeno di Montagna (VR), Treviso Bresciano (BS), Eppan (BZ) e Naturns (BZ). La direzione dell'iniziativa è assunta dalla Cipra in collaborazione con l'Istituto di Ricerca Alpina di Garmisch-Partenkirchen. Quale il metodo di lavoro per l'esperienza pilota? Innanzitutto l'adesione ai principi ispiratori della Convenzione con l'intento di migliorare la situazione ambientale. Un gruppo di lavoro, rappresentativo della comunità locale, l'audii team, ha definito la politica ambientale del Comune nel campo di attuazione della Convenzione, scegliendone i punti forti da realizzare prioritariamente. I risultati del progetto pilota potranno essere estesi a tutti i Comuni alpini, e dalla loro discussione nasceranno le prospettive per continuare sulla strada concreta dell'attuazione della Convenzione. ~ Walter Giuliano

Persone citate: Bobbio, Walter Giuliano