«Alt ai certificati per l'aborto»

«Alt ai certificati per l'aborto» «Non possono essere utilizzati per l'interruzione della gravidanza» «Alt ai certificati per l'aborto» L'ordine del Papa ai vescovi tedeschi Marco Tosarti CITTA' DEL VATICANO Roma chiude ogni possibilità di compromesso sulla questione dei «consultori cattolici», abilitati, in Germania, a rilasciare certificati di «avvenuto colloquio» alle donne che intendono abortire nelle strutturo pubbliche. La Santa Sede ha reso pubblica ieri una lettera inviata ai vescovi tedeschi, e firmata dal Papa il 3 giugno scorso, proprio mentre t emanava la riunione a porte chiuse doi presuli d'oltralpe dedicata all'esame die problema e del messaggio pontificio. Il Papa chiedo che il documento attestante l'avvonuto colloquio abbia in calce una dichiarazione esplicita: «questo certificato non può essere utilizzato per l'esocuzione depenalizzata degli aborti». Questa postilla renderà inutile la consulenza in presenza di una ferma volontà della donna di abortire. I vescovi temono perciò che i quattrocento consultori cattolici del Paese subiranno un pesante calco di presenze, a favore di quelli laici. Nel testo diffuso ieri Papa Wojtyla espone i due punti che più 10 interessano: la necessità, richiamata con forza nella sua lettera del gennaio '98, di «far si che nei consultori ecclesiastici o dipendenti dalla Chiesa non fosso più rilasciato quel certificato che, secondo la legge, costituisce 11 presupposto necessario per l'esecuzione depenalizzata dell'aborto»; e contemporamenamente, l'esigenza di raggiungere con i consultori cattolici «un numero sempre maggiore di donne in di f- • ricolta» per una gravidanza non desiderata. Anche i vescovi tedeschi sono d'accordo su questi obiettivi; ma Roma non accetta la soluzione proposta dalla Conferenza Episcopale, e cioè un certificato che «documenta l'orientamento alla vita della consulenza ecclesiale». Il pontefice definisco infatti «almeno non chiaro» il testo che gli è stato sottoposto e chiede dunque che vi si aggiunga quella postilla. Ovviamente si temo che vi saranno resistenze; e si esorta la chiesa tedesca ad «accogliere unanimemente» la richiesta, e si accorda «un anno» per «tradurre in pratica» la decisione. Oggi il presidente della Conferenza Episcopale, mons. !.chinami, illustrerà in una conferenza stampa la posizione dei presuli. Ma per ora non si avverte nessuna variazione nel loro orientamento. «Non penso che cambierò la pratica di consulenza attuata finora», ha detto all'uscita dalla riunione mons. Walter Mixa, vescovo di Eichstaett (Baviera). Una posizione analoga è stata espressa dall'arcivescovo di Fulda Johannes Dyba, che ha parlato peraltro di «riunione fruttuosa». A suo avviso, l'insistenza del Papa per un mutamento nella pratica attuale «non deve costituire motivo per una prova di forza fra i vescovi». Critiche alla decisione romana sono giunte dal Comitato Centrale dei Cattolici in Germania (ZKD). «La raccomandazione proveniente da Roma è una decisione chiaramente errata», ha detto Ard Werner Remmers, della presidenza dell'organizzazione.

Persone citate: Ard Werner Remmers, Papa Wojtyla, Walter Mixa

Luoghi citati: Baviera, Citta' Del Vaticano, Germania, Roma, Zkd