Il Toro riparte da Pecchia di Bruno Bernardi

Il Toro riparte da Pecchia Il Toro riparte da Pecchia Dalla Samp arriverà anche Batteri Bruno Bernardi TORINO E' ufficiale. La Juventus ha ceduto Fabio Pecchia in comproprietà al Torino, n venticinquenne centrocampista, che ha firmato un contratto triennale con la squadra granata, verrà presentato alla stampa torinese nella tarda mattinata di domani. Creatività, dinamismo e personalità le qualità peculiari di Pecchia, un elemento che aumenta il tasso tecnico del reparto mediano. Pecchia si aggiunge al brasiliano Cruz, agli svedesi Edman e Lantz, al serbo 1 vie ed all'esperto Silenzi il cui arrivo verrà ufficializzato a breve scadenza. «Pennellone» è la quarta punta che Mondonico porterà in panchina e utilizzerà quando ci sarà bisogno di un ariete, come rincalzo di Ferrante e Ivic. Ferrante, che ieri si è sposato nel piacentino, salvo colpi di scena resterà a disposizio¬ ne di Mondonico. Oggi, a Milano, il procuratore del bomber, Paolo Conti, incontrerà Pavarese e potrebbe riaprirsi uno spiraglio per un avvicinamento delle parti sull'adeguamento economico preteso dall'attaccante legato al Toro sino al 30 giugno 2002. Ci sono trattative in corso con la Sampdoria per l'acquisto del trentenne fluidificante Balleri, in cambio di Sassarini che il Toro intende riscattare dal Bari per poi girarlo ai blucerchiati. Sempre da Genova, sul fronte rossoblu, c'è una richiesta per l'ala Asta. E c'è la voglia di fare un colpo grosso (Rohi Saggio o Diorkaeff?), in vista dell'apertura della campagna abbonamenti che prenderà il via lunedì prossimo, ma prima Pavarese dovrà piazzare alcuni elementi che non rientrano nei piani della società - come Artistico, Fattori, Parente, Minotti, Bacci e altri minori -, per reperire fondi utili ad affrontare un'ingente spesa. Intanto, oggi dovrebbero arrivare un paio di miliardi dalla metà di Claudio Bonomi in procinto di passare dall'Empoli al Lecce, ed alcune centinaia di milioni dalla risoluzione della comproprietà di Possanzini, Foglia e Lo Gatto. Denaro che si aggiunge ai 30 miliardi di diritti tv e ai 7,5 miliardi dell'Isl, società operante nel marketing sportivo, che ha acquistato per sei anni, in esclusiva, l'immagine del club torinista. Si tratta della prima delle tre «tranche» per i primi tre anni, le altre saliranno a 9 miliardi per i tre successivi. Un business dilazionato nel tempo che sfiora i cinquanta miliardi Non c'è solo il calciomercato a monopolizzare l'attenzione dei tifosi granata. A fine settimana, Aghemo intende affrontare di petto la questione Filadelfia. Nei progetti dell'imprenditore di Moncalieri, la ricostruzione dello stadio passa in primo piano rispetto all'acquisizione della società. Mancando la volontà di vendere da parte dell'attuale dirigenza, c'è un solo interlocutore e 1 intenzione di fare una nuova offerta non viene, per il momento, presa in considerazione da Aghemo e dagli altri imprenditori che lo sostengono con forti investimenti. Tra questi c'è Francesco CimmineUi, titolare della Ergom Materie Plastiche di Borgaro, die è soprattutto interessato allo stadio, anche per crea¬ re nuovi posti di lavoro. CimmineUi, classe 1936, calabrese da trent'anni in Piemonte dopo averne trascorsi una dozzina a Milano, ha un figlio diciottenne, Simone, tifosissimo granata. E, stando alle voci ricorrenti, qualora Aghemo diventasse in futuro presidente del Toro, CimmineUi inserirebbe Simone nella società. Il Filadelfia è diventato il punto cruciale. Per dare U via ai lavori, il Comune vorrebbe che il Torino Calcio e la Fondazione Filadelfia trovassero un'intesa. E, prima di agire, Aghemo vuole sapere se Vidulich intende affittare lo stadio. La proposta, che ufficialmente non è ancora arrivata a destinazione, potrebbe non essere in linea con le strategie del Toro, che paga circa 3 miliardi l'anno per l'affitto del Delle Alpi e vorrebbe avere uno stadio suo. Tra Aghemo e Vidulich continua l'opera di studio, a costo di perder tempo prezioso. Filadelfia: Aghemo vuol conoscere subito la strategia di Vidulich

Luoghi citati: Borgaro, Filadelfia, Genova, Milano, Moncalieri, Piemonte, Torino