MATURITÀ lasciateci andare fuori tema di Marco Belpoliti

MATURITÀ lasciateci andare fuori tema Con la prova di italiano, al via domani il nuovo esame. Ma in che modo è possibile insegnare a scrivere? MATURITÀ lasciateci andare fuori tema Marco Belpoliti L nuovo esame di maturità è al debutto. Tra le molte cose che mutano c'è anche il tema d'italiano. Non si chiamerà più così, ma «prova di lingua scritta». Ci saranno infatti altre forme di verifica: l'analisi e il commento di un testo in prosa o in versi; oppure sarà proposta una serie di argomenti e lo studente potrà svilupparli sotto forma di "saggio breve", relazione tecnica, articolo di giornale, intervista o lettera; per l'esame di quest'anno il ministero della Pubblica Istruzione ha indicato il saggio breve e l'articolo di giornale. E ancora: ai candidati verrà proposto di svolgere un tema di argomento storico oppure di carattere generale, che corrisponde ai tradizionali temi di storia e di attualità. In totale sono dunque quattro tipi differenti di scrittura tra cui lo studente potrà scegliere. Poi c'è l'armai famosa terza prova scritta che è di tipo pluridisciplinare: la trattazione sintetica di un argomento (riassumere in 50 righe un testo e rispondere ad alcune domande sul medesimo), oppure un questionario a risposta singola o a risposta multipla (il classico test), un problema a soluzione rapida, ma ci sono anche, secondo il tipo d'indirizzo di studio: l'analisi di casi pratici e professionali (un problema fiscale, di economia, di agraria ecc.) o lo sviluppo di progetti (ad esempio per le scuole di tipo artistico). Le possibilità previste tra cui scegliere sono sei, cui si aggiunge, in alcune scuole, l'accertamento della lingua straniera. Insomma, scrivere non significherà più solo redigere un tema, ma ricorrere ad altre forme e tecniche, come il commento, il riassunto, la relazione, la.lettera, il saggio, l'articolo di giornale, il questionario. E' un bene o un male? Di sicuro da molti decenni il tema non è più il modello prevalente di scrittura. Chi esce dalla scuola è chiamato, sia nella vita professionale sia in quella privata, a prendere la penna o a battere sulla tastiere di un computer altri tipi di scritture, e non sempre è allenato a farlo. Questo tuttavia non significa che i problemi della scrittura saranno d'ora in poi risolti. Oggi si scrive e si legge sempre di più, ma in che modo? Cosa deve fare una scuola veramente rinnovata? Da qualche anno il liceo scientifico "G. Oberdan" di Trieste pubblica dei fascicoli con i migliori temi e testi scritti degli studenti della scuola. Nella presentazione del fascicolo del 1999 gli insegnanti richiamano l'attenzione su un paradosso: nella società nella quale i mezzi di comunicazione diventano l'attività, l'industria forse più importante, il primo mezzo di comunicazione, il linguaggio scritto e orale, scade. Per questo diventa «un dovere civile della scuola pubblica insegnare bene la lingua italiana, contro ogni tentazio- la nostra lingua e cultura, combattendo la banalizzazione e la mercificazione della creatività e della conoscenza». Un compito possibile? Molti dei più interessanti scrittori della generazione nata tra gli anni Cinquanta e Sessanta fa di professione l'insegnante nella scuola media superiore. Abbiamo chiesto ad alcuni di loro cosa significa insegnare a scrivere, come e perché i giovani, i loro allievi, oggi scrivono. Giuseppe Montesano, il cui romanzo (Nel corpo di Napoli, Mondadori) concorre al Premio Strega, insegna in provincia di Caserta; Umberto Fiori, ex cantante degli Stormy Six e poeta (pubblica da Marcos y Marcos), è invece insegnante a Milano; Laura Padani vive a Tuvbigo e insegna in un istituto superiore, il suo libro più recente è La perfezione degli elastici (e del cinema), Rizzoli: Paolo Teobaldi è di Pesaro ed è docente in un istituto alberghiero, ha pubblicato da e/o il suo secondo libro, il romanzo La discarica. Con una testimonianza di Edoardo Albinati, scrittore e insegnante a Rebibbia. // paradosso: nella società dominata dai media scade il linguaggio ATURITÀ ateci andare fuori temaa; per l'esame di a Istruzione ha ornale. E ancora: ere un tema di re generale, che ria e di attualità. renti di scrittura scritta che è di sintetica di un esto e rispondere pure un questioltipla (il classico ma ci sono anchecommento, il riassunto, la relazione, la.lettera, il saggio, l'articolo di giornale, il questionario. E' un bene o un male? Di sicuro da molti decenni il tema non è più il modello prevalente di scrittura. Chi esce dalla scuola è chiamato, sia nella vita professionale sia in quella privata, a prendere la penna o a battere sulla tastiere di un computer altri tipi di scritture, e non sempre è allenato a farlo. Questo tuttavia non significa che i problemi della scrittura saranno d'ora in poi risolti. Oggi si scrive e si legge sempre di più, ma in che modo? Cosa deve fare una scuola veramente rinnovata? Da qualche anno il liceo scientifico "G. Oberdan" di Trieste pubblica dei fascicoli con i la nostra lingua e cultura, combattendo la banalizzazione e la mercificazione dll tiità dll provincia di Caserta; Umberto Fiori, ex cantante deglSt Si t (bbli d M M è

Persone citate: Edoardo Albinati, Giuseppe Montesano, Laura Padani, Oberdan, Paolo Teobaldi, Stormy, Umberto Fiori

Luoghi citati: Caserta, Milano, Mondadori, Napoli, Pesaro, Trieste