Roma, una lunga passerella gay

Roma, una lunga passerella gay le collezioni firmate da grandi stilisti, Ambra e Dario Fo i padrini d'eccezione Roma, una lunga passerella gay Domenica la sfilata di moda ai Fori Imperiali ROMA Aspettando il luglio del Duemila, quando Roma sarà invasa da un milione di gay che festeggeranno nella città il loro «worid pride», donici liei prossima si faranno le prove generali ai Fori imperiali con una sfilata di stilisti famosi pensata apposta per la popolazione gay. E se il «contro giubileo» prooccupa il Vaticano, lo spettacolo di domenica, «Uno Specchio per Narciso», impensierisce i romani visto che via dei Fori imperiali, direttrice per il litorale, sarà chiusa per molto ore, occupata da una gigantesca passerella dove sfileranno le collezioni. Alcuni abiti sono stati creati apposta per l'occasione . E' il caso di Egon Von Furstenburg che ho disegnato un abito di shuntimi; rosa con applicazioni in tulle ricamato che rappresenta lo «regina dei gay». Ma in passerella ci saranno anche le creazioni di Jean Paul Gautier, di Gattinoni, di Renato Balestra di Luciano Soprani, di Carlo Pignatelli, di Raffaella Cunei. C'è poi chi come il designer Paul Cry trae ispirazione dalle pratiche di «sesso estremo» e crea abiti che ostentano i simboli della cultura omosessuale. Sul palco ci sarà Ambra che vuole essere eletta «madrina onoraria» del «World Pride» del Duemila. L'ex regina dei teen ager è diventata una beniamina del popolo gay. «E' una ragazza coraggiosa - dice di lei la presidentessa del circolo omo e lesbo Mario Mieli, Imma Battaglia perché ignora lo voci che la additano come una lesbica - e non lo è - o viene alla nostra sfilata a sostenerci». Accanto ad Ambra, Dario Fo sarà un padrino d'eccezione. E per dare colore si scatenerà Vladimir Luxuria, la travolgente drug queen capitohna. Mostreranno le loro creazioni «gay world pride» anche le nuove leve della couture come Franco Ciambella, Anton Giulio Grande, Giovanni Cannistrà e Grimaldif> Giardino. Mentre i preparativi fervono si preparano anche le polemiche. Imma Battaglia, la presidentessa del circolo Mario Mieli, si lamenta dei tanti stilisti che nascondono di essere gay. «Questo vergognarsi della loro sessualità danneggia tutti i gay. Perché nascondersi significa che si sta facendo qualcosa di male. Ed è proprio questa l'idea che combattiamo», [mar. cor.]

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