Sarah, signora di Maremma

Sarah, signora di Maremma Castagneto Carducci: la duchessa di York domani alla festa di Gaddo della Gherardesca Sarah, signora di Maremma Riapre la Strada dei Cavalleggerì Maria Giulia Minetti SI chiama «The Global World Foundation» perché è sempre bene pensare in grande - specie quando si parte dal piccolo della tradizione locale, che nel mondo è corto la più minacciata la fondazione creata da Gaddo della Gherardesca, aristocratico maremmano e da Franco Malenotti, maremmano puro lui, industriale della moda. Ed è appunto dalla terra del poeta di Bolgheri e del tremendo conte dantesco antenato di Gaddo che la nuova iniziativa prende il via: domani a Castagneto Carducci gran festa per l'inaugurazione ufficiale del primo tratto della Strada dei Cavalleggeri, restaurato dalla «Foundation». Presenti tutte le tivù italiane e molto straniero, inviati di giornali, ospiti eleganti e famosi, famosissima Sarah duchessa di York, cara amica di uno dei padroni di casa e «maremmana» ad honorem. L'idea è bella, perché la Strada doi Cavalleggerì, che va da Capalbio e Castagneto correndo lungo il mare, croata nel medioevo come collegamento veloce tra i due borghi e utilizzata iino al '700, s'è poi inselvatichita. La sua riapertura, racconta Gherardesca, «è una sorta di riapertura simbolica, di rilancio, anche, di tutta la cultura locale». Cultura materiale, dall'artigianato alla tradizione alimentare. E difatti protagonisti della festa saranno maniscalchi, sellai, butteri, salumai, formaggiai, produttori di olio e sarti. Sarti, già, perché in Maremma c'è un modo di vestire particolare legato all'ambiente e alla caccia che ha creato «costumi» tipici ma quotidiani, ancora in uso ma bisognosi di tutela. Ricorda Sibilla della Gherardesca, sorella di Gaddo: «Da ragazzi, d'ostate, noi si portava giacche antipruno por andare a caccia nelle macchie, le terribili "marruche", che hanno spinte triforcino. Allora la mac- chia non era "stradellata", dovevi farti largo con lo mani, coi gomiti, e senza quella tela resistente come acciaio avresti rischiato di restare in mutande in mezz'ora». Fuori dalle «marruche» il maremmano indossava giacche di fustagno e cappotti di Casentino, tutti eseguiti dai bravi sarti del posto, veri specialisti. Ne sopravvive ancora qualcuno - celebri i Marganti a Castagneto Carducci - ma adesso il socio di Gaddo, Malenotti, rilancia lo stile nello suo linee Boistaff (vecchio marchio inglese rinverdito: Lawrence d'Arabia si vestiva con giacche Bolstaff) e Copulimi (una novità tutta maremmana). E dunque al Castagneto Day ci sarà anche una specie di sfilata di moda. Roba rustica, comunque, come rustico e all'antica è il costume dei luoghi, ancora feudalmente campagnoli, e feudalmente ospitali. Gran famiglie toscane hanno qui le loro terre: dalla parte livornese, i Bossi Pucci discendenti dei Serristori, gli Antinori e gli Incisa ; dalla parte grossetana, i Guicciardini e i Grottanelli. Centrale la posizione dei Gherardesca, con rocche e castelli disseminati qua e là tra Castagneto, Donoratico e San Vincenzo. Gente guerriera e litigiosa, il «Castagneto Day» si svol¬ gerà vicino alla Torre di Donoratico «distrutta dai fiorentini nel '400 - ricorda Gaddo - in una delle tante guerra che gl i abbiamo mosso». Famigliona enorme, passato il periodo delle guerre coi vicini, i Gherardesca hanno poi sviluppato la gioia dell'ospitalità alla grande. Sempre Gaddo ricorda gli enormi ricevimenti dei nonni a Villa Emilia, costruita sul mare. Alla sera in terrazza venivano serviti innumerevoli drink per innumerevoli ospiti che salivano dalla spiaggia, «e una sera capitò che mia nonna si sentisse chiamare da un americano che del chiese: '"How much?, quanto?'". "Quanto cosa?", domandò lei stupita. "Il drink", spiegò l'americano. Dalla spiaggia, aveva visto tutta quella gente in terrazza e aveva pensato fosse un albergo. Era salito e nessuno l'aveva fermato. Per dire dell'ospitalità della Maremma». E ci hanno trovato rifugio in tanti, tutti quelli che preferiscono la quiete (ma non la so¬ litudine, s'è visto, perché la tradizione del ricevere in casa qui è vivissima) e la semplicità di un vivere ricco ma non survoltato da parossisimi mondani (mondanità ce n'è, eccome, però non disturba mai). Basta guardare, del resto, chi sono gli amanti della Maremma «venuti da fuori» e si scoprono intellettuali pieni di ritegno come Pietro Citati, o bizzarri come Enrico Ghezzi, o poco appariscenti come Paolo Mieli (fra i giornalisti, del resto, ci va la coppia Nini Briglia di «Panorama» e Vera Montanari di «Gioia», lei schiva, ma lui addirittura un orso). E fra gli attori è appena arrivata Kristin ScottThomas, la protagonista del «Paziente inglese», un modello di riservatezza britannica. Quanto agli astri mediatici, il più celebre è Oliviero Toscani, la cui natura selvatica è addirittura leggendaria. Direte: che c'entra Sarah, duchessa di York? Andiamo, anche lei, ogni tanto, ha bisogno di tirare il fiato. Molti i vip invitati: «La gente di qua è guerriera e litigiosa ma possiede il dono dell'ospitalità la nostra casa è rifugio per molti» Un avvenimento che riunisce le grandi famiglie toscane Il conte: rilanciamo una zona dura ma piena di fascino il &mn in LI OBAMOI ÌHERARDESCA SSt PUCCI ivi»» rIETlìQCrtAin GIOIA MARCHI FALCK gEJARA BMONAMICi ANrMQ53ALJ5t NINI BRIGLIA E VERA MONTANARI FILIPPO e ANGELA PASSIGLI SONORA ANTINORI 'IcTST" ICCIARDI! FATTORIA u ACQUISITI GROTTANELU/VENIER SARJJTDllgRTr" MAROW^ZANO MICHELE E MARINA PI GRECIA ROMANO COSTANTINO RUSPOLI Sarah Ferguson, duchessa di York con Gaddo della Gherardesca

Luoghi citati: Capalbio, Castagneto Carducci, Grecia