L'Europa fa tre nomi per Mr. Kosovo di Francesco Manacorda

L'Europa fa tre nomi per Mr. Kosovo Alto rappresentante Orni: la Bonino ha due rivali, il francese Kouchner e l'inglese Ashdown L'Europa fa tre nomi per Mr. Kosovo Dirti: questo è il nostro suggerimento ma le sorprese non sono impossibili Francesco Manacorda corrispondente a BRUXELLES Emma Bonino è da ieri candidata ufficialmente dall'Unione europea al ruolo di Alto rappresentante delle Nazioni Unite per il Kosovo. Ma sempre da ieri- le sue chances di occupare quel posto si sono ridotte in modo sensibile. Riuniti a Lussemburgo, i ministri degli Esteri dei Quindici hanno infatti deciso di proporre al segretario generale dell Onu Kofi Annan non un solo candidato, ma su una «rosa» di tre nomi che non limita comunque la libertà di scelta di Annan. Oltre alla Bonino, i candidati europei alla carica di «governatore» civile per il Kosovo sono il leader liberale britannico Paddy Ashdown, sostenuto da Londra e - questa è la sorpresa di ieri - il Segretario di Stato alla Sanità francese Bernard Kouchner. Proprio Kouchner rischia di essere un concorrente difficile da battere: nel suo curriculum, oltre all'attuale posto nel governo, c'è ' anche l'esperienza in campo umanitario come fondatore dell'organizzazione «Médecins sans frontieres». Sulla nomina della Bonino potrebbe pesare anche la sua posizione sempre ostile al presidente serbo Slobodan Milosevic, che la renderebbe un candidato poco «digeribile» per la Russia. Meno chances di tutti sembra averle Ashdown, soprattutto perché in Kosovo c'è già un britannico, il comandante della Kfor Mike Jackson, con un incarico di responsabilità. Il governo di Londra, comunque, sembra avere altre intenzioni per il suo candidato. Qui a Lussemburgo - sebbene i portavoce britannici affermassero di non averne mai sentito parlare - si dava ieri per probabile una sua candidatura a Segretario generale della Nato, come successore di Javier Solana. La scelta finale dell'Alto rappresentante perii Kosovo, in ogni caso spetterà ad AnnanJ'come ha ■iloxr amati m? mi r%~ r«rn t : spiegato ieri anche il ministro degli Esteri Lamberto Dini, «questi sono i tre nomi che mandiamo al Segretario generale, e non è escluso che lui ne abbia altri». Annan, insomma, potrebbe anche decidere di «pescare» un candidato non indicato ufficialmente dall'Ue. Quello che però appare sicuro è che la carica andrà a un europeo, visto che i Quindici si accolleranno la gran parte del peso economico della ricostruzione in Kosovo. Una ricostruzione che secondo le stime della Banca europea per gli investimenti costerà in complesso all'Ue 50 miliardi di euro, poco meno di centomila miliardi di lire. Molto più prudenti sembrano essere per ora i calcoli dei ministri degli Esteri: ieri hanno incominciato a cercare nelle pieghe del bilancio comunitario i 50 milioni di euro che serviranno quest'anno e hanno dato incarico alla Commissione di trovare altri 500 milioni di euro per i prossimi tre anni. Assieme alla nomina dell'Alto rappresentante Onu per il Kosovo c'è una serie di altre cariche di cui i ministri degli Esteri hanno di¬ scusso ieri senza però raggiungere decisioni definite. In primo luogo quella di Coordinatore del patto di stabilità per i Balcani promosso dall'Ue. E' un posto, questo, per cui appare quasi sicu¬ ra la nomina dell'ex primo ministro svedese Cari Bildt. Bildt o chi per lui, ha spiegato ancora Dini, «dovrà essere nominato per iniziativa dei Capi di Stato e di governo» e la nomina potrebbe avvenire già questo fine settimana, quando i leader dei Quindici si incontreranno a Rio de Janeiro per il vertice tra Ue e Paesi del Mercosur. Ancora, c'è da decidere chi succederà allo spagnolo Carlos Westendorp nel ruolo di Alto rappresentante Ue per la Bosnia. Una scelta, spiega sempre Dini, che sarà fatta dopo la nomina dell'Alto rappresentante Onu per il Kosovo. Il perchè di questa «scaletta» sta nel fatto che ieri è spuntata una candidatura francese a sorpresa anche per succedere a Westendorp. Finora l'unico successore accreditato era l'austriaco Wolfgang Petrisch, ma adesso in pista c'è anche il diplomatico francese Bernard de Monferrand che sarebbe però automaticamente scartato se Kouchner arrivasse al posto di «Mr. Kosovo». Inoltre, la Commissione dovrà indicare il nome del responsabile dell'Agenzia per la ricostmzione in Kosovo, che dovrà gestire i finanziamenti di Bruxelles e della Banca mondiale. Infine si è discusso del passaggio di Solana dal suo attuale ruolo alla Nato alla carica di «Mr. Pese», il responsabile della politica esteera e di sicurezza comune dei Quindici. L'ipotesi più accreditata è che Solana - sebbene il suo incarico alla Nato scada solo a dicembre - possa passare all'Ue già a metà settembre, quando cioè si insedierà la nuova Commissione guidata da Romano Prodi. In tal caso, negli ultimi tre mesi dell'anno, potrebbe essere sostituito dal vicesegretario generale dell'Alleanza, l'italiano Sergio Balanzino. La ricostruzione potrebbe costare 100 mila miliardi Sopra il candidato britannico Paddy Ashdown, a destra quello francese Bernard Kouchner. Nella foto grande la candidata italiana Emma Bonino