Dalla Cnn veleni sul generale Clark di Franco Pantarelli

Dalla Cnn veleni sul generale Clark Dalla Cnn veleni sul generale Clark «Un fantoccio politico, intralcia il lavoro diJackson» Franco Pantarelli NEW YORK Perché i russi arrivarono per primi all'aeroporto di Pristina? Tutta colpa del generale Wesley Clark, niente altro che una «marionetta politica», accusa Robert Wiener, producer della Cnn che ha «coperto» le operazioni della Nato sin da quando sono cominciate. Secondo lui è stato il comandante delle operazioni, al momento decisivo, a bloccare per 24 ore il generale inglese Michael Jackson, allo scopo di mettere in piedi un'iniziativa di «public relations». Senza quel ritardo il generale Jackson sarebbe arrivato in tempo e lo stabilimento del quartier generale della Nato all'aeroporto di Pristina non avrebbe avuto intoppi di nessun tipo e soprattutto non ci sarebbero stati possibili «blitz» da parte dei russi. I cronisti, rivela Wiener, sapevano tutti da giorni dell'importanza strategica dell'aeroporto perché il ministero della Difesa britannico l'aveva ampiamente e pubblicamente spiegata in vari briefing. L'unico che a quanto pare non l'aveva presa in considerazione era stato il generale Clark, che invece ai giornalisti aveva detto che la decisione di stabilire dove sistemare il quartier generale era ancora «in corso». «Ma questo è impensabile», sostiene con decisione Wiener, perché il «generale Mike», come lo chiamano i suoi sottoposti, è «un vero soldato, un forte, saggio, coraggioso professionista che unisce l'approccio estremamente razionale al suo lavoro alla genuina preoccupazione per il benessere della truppa». Non come quello «psicotico fuori controllo» del generale James Hollingsworth che in Vietnam, racconta Wiener che è stato anche lì, usava dire «Niente mi piace di più che ammazzare Vietcong, proprio niente», e non, appunto, come quella «marionetta politica» di Clark. Il 10 giugno, non appena fu firmato 1 accordo, racconta Wie¬ ner, «il generale Jackson aveva cominciato il dispegamento delle sue forze in modo rapido e deciso. Il giorno dopo i soldati britannici e francesi avevano già caricato tutte le loro cose, avevano ricevuto razioni per cinque giorni ed erano pronti a partire verso il confino». A quel punto però è arrivato l'ordine della Casa Bianca di aspettare e qu<?i soldati sono rimasti per 24 ore «ad arrostire al caldo e a consumare la razione di un giorno», nonché a consentire ai russi di stabilire il «Checkpoint Ivan». Poi il generale Clark ha smentito che 1 ingresso in Kossovo fosse stato ritardato, «ma molti di noi che erano sul campo sapevano che le sue parole erano false». Naturalmente, siccome fra i meriti che Wiener attribuisce al generale Jackson c'è anche quello della lealtà, lui poi ha confermato - il giorno dopo - le parole di-Clark, ma era «visibilmente a disagio», tanto che non sapendo che fare diventò aggressivo ed accusò i giornalisti di essere «ossessionati» dalla storia dell'aeroporto. «La missione in Kosovo è nobile ma anche difficile e pericolosa», è la conclusione di Wiener. «Prima il generale Jackson sarà autorizzato a guidare le sue forze senza interferenze di generali in poltrona, meglio sarà per tutti noi, compreso il popolo del Kosovo». Le sue osservazioni sul comportamento del generale Clark, e per riflesso della Casa Bianca, non sono mai affiorate nei servizi della Cnn, che invece ha sempre patriotticamente riferito come oro colato tutto ciò che Clark e i suoi portavoce dicevano. In un primo momento, evidentemente, Robert Wiener ha sopportato la cosa, forse ritendo che non fosse il caso di seminare zizzania nel campo occidentale. Poi però si deve essere detto che m fondo non era giusto che a uno come Clark venissero attribuiti onori che non meritava, e ha deciso di scrivere l'articolo per 1'«Herald Tribune».

Persone citate: James Hollingsworth, Michael Jackson, Robert Wiener, Wesley Clark

Luoghi citati: Kosovo, Vietnam