La firma di Ciampi non ferma i medici

La firma di Ciampi non ferma i medici Il Presidente ha sottoscritto il decreto di riforma sanitaria, alta l'adesióne allo sciopero La firma di Ciampi non ferma i medici «Pioggia di ricorsi, deve intervenire anche la Consulta» ROMA Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha firmato ieri mattina il decreto legislativo di riforma del Servizio Sanitario Nazionale varato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri. Ma i medici non intendono rassegnarsi di fronte a quella che considerano una riforma studiata senza e contro di loro. I rappresentanti sindacali dei medici hanno annunciato ricorso alla Corte Costituzionale contro il provvedimento e una pioggia di ricorsi, mentre già ieri lo sciopero già indetto a fine maggio per il rinnovo del contratto, si è trasformato in una protesta contro la riforma causando accesi botta e risposta e guerre di cifre fra ministro e associazioni sindacali. Lo sciopero è durato 12 ore, dalle 8 alle 20, e ha interessato tutte le sale operatorie degli ospedali italiani. Secondo i dati diffusi dai dirigenti medici dei servizi di radiologia e gli anestesisti dell'Aaroi l'adesione è stata dell'80%. Diversa la versione fornita dal ministro della Sanità Rosy Hindi, principale destinatario della protesta. A fine giornata, le cifre fornite dal ministero fotografavano una percentuale di adesione oscillante «tra il 20 e il 30% degli anestesisti, radiologi e patologi clinici». Soddisfatto si è dichiarato il ministro Bindi vlw*"— .ndo quello di ieri «uno sciopero circoscritto». «Dai dati che abbiamo - ha spiegato - risulta che questo sciopero ha creato pochissimo disagio, soprattutto per quanto riguarda i radiologi e laboratoristi. Ciò è di buon auspicio per l'attuazione della riforma in tutto il territorio nazionale». Secondo il ministero l'agitazione è rimasta circoscritta a alcune unità, operative a Na- Eoli ed alcuni ospedali in Lomardia e Sardegna. Nessun problèma, invece, in Veneto', Toscana, Marche, Liguria, Sicilia e Puglia. Nessuna adesione nemmeno negli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di Milano, Napoli, Pordenone, Genova, Bari, Ancona e Roma. Il quadro del ministro è stato confermato per quel che riguarda gli ospedali di Milano dalla Cgil che ha parlato di «sciopero fallito». Il ministro ha anche accusato gli scioperanti di «ambiguità» perchè ad «un'agitazione proclamata per il rinnovo contrattuale si è voluto aggiungere un elemento di ulteriore politicizzazione». Quanto al rinnovo del contratto, il ministro Biadi ha ricordato che «il Consiglio dei Ministri ha già inviato all'Arai» la direttiva che riguarda il comparto di settore. Ad essa faremo ora un'aggiunta, alla luce della promulgazione del decreto delegato intervenuta nel frattempo». Prima delle ferie estive - ha infine promesso il ministro - saranno approvate le norme che daranno agli infermieri la dirigenza, ovvero «status e compiti consoni alle esigenze del Servizio sani- tarlo e alla valorizzazione di questa fondamentale professione», ha assicurato il ministro. «Il ministro può dire ciò che vuole», ha risposto Vincenzo Carpino, segretario nazionale dell'Aaroi, confermando il dato dell'80% di adesione. La protesta - secondo Carpino - è stata «un successo». «Iu particolare ha precisato - nei grandi ospedali c'è stata l'adesione quasi totale mentre nei piccoli, dove sono presenti due anestesisti e un radiologo, abbiamo assicurato le emergenze. Questi sono i dati che i presidenti regionali mi hanno comunicato. Basta poi chiamare le direzioni sanitarie per sapere se lè sale operatorie hanno funzionato o meno». Altre agitazioni si prevedono anche per i prossimi giorni. I medici ospedalieri del Cimo hanno annunciato ieri nuovi scioperi. I rappresentanti di diverse sigle sindacali, invece (fra cui Snami, Cimo, Fe- smed, frange di dissidenti di Anaao-Assomed) hanno costituito un cartello di avvocati unendo le forze legali di ciascuna associazione per «supportare legalmente la protesta» con una pioggia di ricorsi. «Ricorreremo al giudice ordinario - ha spiegato Mattia Pascale, consulente dell'Ordine - sollevando le eccezioni di incostituzionalità e gli chiederemo di rimettere gli atti alla Corte Costituzionale. La Lombardia presenterà ricor¬ so perchè la Bindi non ha tenuto conto del parere espresso durante la Conferenza Stato-Regioni. Il Cimo si occuperà, invece, di rivolgersi a «un collegio di tecnici per portare la questione davanti alla Corte Costituzionale», ha dichiarato il presidente Carlo Sizia», mentre oggi invierà una lettera a tutti gli assessori regionali «chiedendo come mai non si faccia nulla contro un tale decreto». [r. r.] lini imi Anestesisti in sciopero ieri a Roma

Persone citate: Bindi, Carlo Azeglio Ciampi, Carlo Sizia, Carpino, Ciampi, Cimo, Mattia Pascale, Sanità Rosy, Vincenzo Carpino