La «vendetta» di Evelina

La «vendetta» di Evelina La «vendetta» di Evelina «Se mi chiamano Crudelia ci sarà pure un motivo» •liiiicrioD SEUL m —"~*r Evelina Christillin una notte e un'Olimpiade dopo. «Abbiamo fatto come il Manchester contro il Bayern. Diciassette voti nell'ultimo minuto». Partiamo da qui, e dalla tirata moraleggiante di Marc Hodler, lo svizzero che, a dicembre, aveva messo una bomba sotto il Ciò ignorando che le schegge avrebbero polverizzato Sion. «Al momento della firma delle garanzie, era uno straccio. Come se i sensi di colpa lo avessero sgonfiato. Con Hodler divido la passione per il bridge: l'ho conosciuto e apprezzato, un autentico gentiluomo. L'attacco agli Agnelli, alla Fiat, al Sestriere mi sorpresero. Sono sincera: non credo che la sconfitta di Sion si possa e si debba far risalire alle sue sparate. O meglio: non solo. Gli svizzeri hanno cominciato a perdere quando hanno cominciato ad aver paura di noi. Hanno cambiato strategia. Arroganti? Non e il termine esatto. Hanno cercato di farci fuori al primo giro. Si sono incartati». E' il suo momento. Evelina confessa che a marzo dell'anno scorso, nel giro di quarantott'ore, venne bocciata due volte. Sorride: «Quando prese piede la candidatura, Giovanni Agnelli mi presentò a Samaranch. E poi, in privato, gli chiese: che cosa ne pensi? Risposta, testuale: ma chi è questa ragazza? L'Avvocato mi prese da parte: non gli sei piaciuta, non sei abbastanza,., carismatica. Me la legai al dito. Passa un giorno, incontro Jean-Claude Killy, membro del Ciò, persona influente, .il mio idolo da ragazza. Morale: cara signora, non avete una chance su mille. Capito? Non ci ho più visto. Mi sono detta: vogliono la guerra? L'avranno. Di più: l'ho fatta e l'ho vinta. Se mi chiamano Crudelia, ci sarà pure un motivo». Gli svizzeri sostengono che il metodo di selezione era sbagliato. «Proprio loro. Strano: a gennaio la procedura andava benissimo. Sono rilievi che bisognava avanzare allora, non oggi, Oggi è troppo comodo. Li capisco: all'inìzio; al posto dei sedici saggi avrebbero voluto imporre la volontà dell'esecutivo, tutto o quasi in mano loro. Per fortuna, a fu una sollevazione: signori, dove sta scrìtto che voi, e voi soltanto, siete onesti, puri e immacolati, mentre tutti noi, membri dell'assemblea, saremmo corrotti, debosciati e inetti? Col cavolo». D'accordo. Il voto prò Torino si può leggere, però, anche così: Agnelli ha fatto un favore a Samaranch, Samaranch ha fatto un favore ad Agnelli. «Il nodo è la commissione Ciò Duemila. Verissimo, Samaranch ha invitato Agnelli dopo che l'operazione Torino era salpata: ma, se par questo, vi ha pure inserito Blatter. L'Avvocato ricevette la proposta quando il presidente del Ciò sembrava che potesse capitolare. Accettò senza riser- Christillin: «Killy mi ha detto che non avevamo una chanche su mille: allora io non ci ho più visto, ho fatto la guerra e l'ho vinta: loro si sono incartati» ve. Samaranch è pei riuscito a salvarsi: non escludo che abbia apprezzato il gesto». E se Tonno avesse perso? «Non avremmo certamente gridato allo scandalo, al complotto. Non rientra nel nostro stile». Che rie sarà, adesso, dello stadio delle Alpi? «Siamo in una botte di ferro. Se rimane, tanto di guadagnato. Se viene smantellato e la Juventus costruisce un impianto tutto suo, da 40-45 mila posti, va bene lo stesso». Che cosa farà da grande? «Mi hanno chiesto di restare, mi hanno offerto di occuparmi dell'agenzia che dovrà curare le sponsorizzazioni, il merchandising, le iniziative spedali L'idea mi piace, se ne può parlare». (ro. be.l Christillin: «Killy mi ha detto che non avevamo una chanche su mille: allora io non ci ho più visto, ho fatto la guerra e l'ho vinta: loro si sono incartati»

Persone citate: Agnelli, Blatter, Christillin, Evelina Christillin, Giovanni Agnelli, Hodler, Marc Hodler

Luoghi citati: Sestriere, Torino