«Nessun gioco nascosto»

«Nessun gioco nascosto» Il presidente del Ciò difende la scelta e dice: «Sono contento per il mio amico Nebiolo» «Nessun gioco nascosto» Samaranch: elezioni trasparenti Roberto Baccantlnl inviato a SEUL «E poi nono contento per il mio amico Nebiolo, che è di Torino». A un certo punto, Juan Antonio Samaranch l'ha detto, incurante del protocollo. Primo Nebiolo,- in platea, ha mosso impercettibilmente il capo. Il 109° congresso del Ciò si è chiuso con imbarazzati sospiri e una piccola unghiata a fior di pelle. Macché golpe ai danni di Sion. Al diavolo i dietrologi e i legionari del complottiamo. E a Losanna, per favore, si diano una regolata. Statue imbrattate, scritte minacciose (Ciò mafia, Ciò go to Palermo, dove Ciò sta per Comitato olimpico internazionale). Calma, ragazzi: non è successo nulla, sabato, che non fosse già capitato in passato. Por la cronaca, il governo svizzero ha provveduto a spegnere i falò della sommossa' (è uno scandalo, è* una vergogna), coi ij; n itti 1; imi osi con Torino e riportando le pecore matte dentro il recinto di una ragionevole delusione. Samaranch era esausto, ma in pace con se stesso per aver soffocato i vespri del canadese Pound e della sua cricca. La facile preda si è trasformata in un astuto bracconiere. Arriverà alla fine del mandato e poi si farà da parte: nel 2001, non prima. Il suo delfino è il belga Jacques Rogge: «Ma avrà la forza d imporlo?» si chiedeva Nebiolo, che non lesina sorrìsi ogni volta che gli sussurrano all'orecchio che in corsa ci sarebbe anche Carni ro, ma va là... Il congresso di confine fra il marcio di Salt Lake City e le temperate riforme in cantiere, non poteva sciogliersi in maniera diversa. I giornalisti hanno spesso evocato lo spettro dol1 Fbi, che sia indagando a tappeto sullo scandalo mormone delle Olimpiadi invernali del 2002, e chiesto pacati lumi sulla volata Torino-Sion, Nessuno ha fatto il nome di Giovanni Agnelli. Anche il quarto potere aveva le gomme a terra. «Sono rimasto deluso, molto deluso, per le reazioni svizzere al verdetto - ha dichiarato il presidente del Ciò -. Non me le aspettavo così forti, e così presto. I nostri rapporti con Losanna sono sempre stati cordiali. A dicembre, vi è in programma una riunione dell'Esecutivo. In settembre, ad Atene, decideremo so cambiare o no la sede. E' nostra volontà non lasciare la Svizzera». E poi: favorevole o contrario al fatto che i membri del Ciò non visitino più le città candidate? «Favorevole». A dicembre, Marc Hodler sparò a zero contro il sistema, Che cosa resta di quella picconata? «11 paragone corretto mi sembra questo: da un mare in burrasca alle acque calme di un lago». C'è chi ha sollevato dubbi sulla regolarità del voto prò Torino. «Li respingo. Sono state elezioni democratiche, trasparenti. Ogni membro ha compilato la sua scheda dentro una cabina: più di così...». La verità di Samaranch è che Sion non ha pagato per lo paturnie di Hodler: «Sion e Torino proponevano eccellenti progetti. Sotto, non c'è nulla. A Hodler, confermo tutto il mio rispetto. In ottant'anni, ha dato molto allo sport. Se è vero che ha manifestato la volontà di dimettersi, perdio il Ciò avrebbe inteso punirlo, si sbaglia. Non c'è uno che non lo apprezzi». Naturalmente, sono impacchi di vaselina, bugìe in giacca e cravatta. Prima toglie il disturbo, meglio è. Ancora: è proprio sicuro, signor presidente, che Torino organizzerà dei Giochi più attraenti di quelli che avrebbe offerto Sion? «Torino è una grande e splendida città di mi milione d'abitanti. Ha una solida tradizione e ottimi impianti come Sestriere, una delle più apprezzate stazioni sciistiche del mondo. Fidatevi: per come conosco io gli italiani, Torino saprà di certo essere all'altezza». In tema di Fbi, Samaranch ha confermato che, a febbraio, sarà regolarmente a Colorado Springs per i lavori del Ciò: «Se desiderano interrogarmi, facciano pure. Non ho nulla da nascondere». E la nuova carta del Ciò? «Stiamo lavorando. L'appuntamento è per il 110° congresso, a Sydney, settembre del Duemila. Vogliamo dare voce agli atleti, apriremo l'esecutivo ai rappresentanti delle federazioni internazionali. Per questo, già a dicembre ci riuniremo e stenderemo una prima bozza. Gli australiani stiano tranquilli: per la mia permanenza ai Giochi, non chiedo che una camera, un ufficio e un'auto». Sono stati giorni pesanti. Non avrà vinto con lo scarto di Torino, Samaranch, ma i suoi avversari, dal vicepresidente Pound al direttore generale Carrard, hanno perso più di Sion. «Mi hanno deluso le reazioni svizzere I membri hanno compilato la scheda dentro una cabina: più di così...» «Se Hodler intende dimettersi perché è convinto di essere stato un bersaglio si sbaglia di grosso: noi lo apprezziamo» TORINOQQ Samaranch, incurante delle polemiche, ha continuato nel suo ruolo di presidente del Ciò: eccolo premiare il principe Guglielmo Alessandro d'Olanda