«Qualcosa di bello per la mia città»
«Qualcosa di bello per la mia città» PRIMO NEBIOLO «Qualcosa di bello per la mia città» SEUL. Anche Primo Nebiolo ha lasciato la Corca. E' stato un protagonista dell'affermazione di Torino. «Sono contento. Quando stilerò il bilancio della mia vita, potrò sempre dire di aver fatto qualcosa d'importante o di beilo per la mia città. La speranza è che i torinesi non si lascino sfuggire un'occasione così preziosa, così unica». Gli svizzeri continuano a parlare di mafia. Il presidente della laaf si ribella: «Scagli la prima pietra chi, in materia di mafia, può chiamarsi fuori. La realtà è diversa, loro lo sanno. Torino ha tenuto un profilo basso, Sion l'ha presa come un'operazione ii ii li tare. E, per questo, ha pagato: 17 voti di scarto non ammettono se e ma. Il fatto che fosse alla terza candidatura, non vuol dire niente. L'uomo-chiave è stato Samaranch. Ha apprezzato il nostro lavoro, la nostra regia, la nostra serietà. La famiglia Agnelli rappresenta una garanzia assoluta. Torino offre scenari inediti: più larghi e suggestivi rispetto agli standard soliti dei Giochi invernali. E' un balzo dentro il terzo millennio. Abbiamo vinto, perché ognuna ha svolto il proprio compito: la Christillin, il sindaco, i membri del Ciò, senza wvaajajti di campp^Jcn Roma, non era stato così, e avevamo perso. Ho la coscienza a posto. Erano le prime elezioni del dopo scandalo. Lo sport italiano non poteva uscirne in modo più brillante: sul piano tecnico e morale». Ir. b.) Primo Nebiolo, lavoro prezioso
Persone citate: Agnelli, Christillin, Primo Nebiolo
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