I mercati cambiano per crescere

I mercati cambiano per crescere I mercati cambiano per crescere Orari più lunghi e alleanzeper il Duemila MILANO L'ultimo inno entusiastico sui mercati azionari arriva dal pulpito più inatteso. Dalle colonne del «Quotidiano del Popolo» di Pechino i commentatori hanno nei giorni scorsi cantato le virtù dell'azionariato popolare, subito dopo il decreto che ha ridotto fortemente le tasse sui «capital gains». Negli Stati Uniti, intanto, i grandi del listino stanno facendo i conti con l'irruzione dell'« Internet people» nel mercato azionario Usa. Wall Street ba, per ora, rinviato l'appuntamento con le «24 ore su 24» di scambi azionari per far fronte alle esigenze degli appassionati «on Ime» ed evitare di venir declassato dai listini elettroni¬ ci. Le grandi «investment houses», Merrill Lynch in testa, si stanno però attrezzando per sfidare «Charles Schwab» e gli altri grandi intermediari elettronici. Ma la loro reazione, secondo alcuni, è stata tardiva. Le cifre dei dilettanti della Borsa, negli Usa, già stanno facendo tremare gli equilibri più consolidati: almeno 7 milioni e mezzo di «amatori occasionali», calcola il «Financial Times», che acquistano o vendono titoli un paio di volte al mese. Ma almeno 225 mila appassionati entrano in rete per operare in Borsa almeno due volte al giorno. Una truppa di 4-5 mila «speculatori casalinghi», infine, entrano nel listino 40-50 volte al giorno, con un vortice di affari con esiti sorprendenti: le tre categorie, secondo i conti del Nasdaq (il listino di New York ove sono quotati i titoli di Internet, più Microsoft e Intel), già rappresentano assieme il 40% degli affari. La fame di Borsa, insomma, Ìiercorre il mondo, nonostante e varie paure (la bolla finanziaria, il rischio dell'anno 2000) che percorrono il mondo del risparmio. E l'Europa, Italia in testa, non fa eccezione. Piazza Affari ha appena inaugurato l'Nm (o Nuovo Mercato), versione nostrana del circuito europeo per le società ad alto potenziale di crescita, un'iniziativa che ha avuto finora grande successo in Francia, Germania, Olanda e Regno Unito, le altre piazze del circuito elettronico cui aderirà Nm. La volontà di dar vita ad un grande mercato europeo, dopo tante discussioni, sta infatti dando i primi frutti. Le differenze e le diffidenze di una volta stanno venendo meno. A Eartire dal prossimo 20 settemre le prime otto Borse del Vecchio Continente, grazie ad una iniziativa lanciata congiuntamente da Londra e Francoforte, avranno un orario di contrattazione comune e più lungo, si lavorerà dalle 9 alle 17 e trenta. Milano ha risposto per prima, programmando l'anticipo dell'apertura alle 9 e trenta dall'inizio di settembre. Poi entro il 2000 nascerà una piattaforma elettronica comune per le «blue chips» di tutto il Vecchio Continente. [u.b.J

Persone citate: Charles Schwab, Merrill Lynch