La Sanità bocciata in sicurezza e prestazioni di Daniela Daniele

La Sanità bocciata in sicurezza e prestazioni Le emergenze più gravi riguardano l'oncologia e le patologie croniche. «Le denunce da parte dei cittadini sono aumentate di oltre il 10 per cento» La Sanità bocciata in sicurezza e prestazioni Il Tribunale del malato: è stato un altro anno perso a litigare Daniela Daniele ROMA Un altro anno perso. Cosi il Tribunale per i diritti del malato vede il percorso fatto dal Servizio sanitario nazionale tra il 1° giugno '98 e il 31 maggio '99: In sintesi: quasi nulla è cambiato. Pochissimi i miglioramenti, molte le emergenze non risolte. Tra queste, la più preoccupante riguarda i malati di tumore. «In Italia - dice il Tdm - c'è una questione oncologica perché, semplicemente, non esiste una politica sull'oncologia». Ed è strano, viste tutte le polemiche e le promesse scaturite dal raso Di Bella. «Le segnalazioni dei cittadini su disfunzioni in quest'area di assistenza • spiega Teresa Petrangolini, segretario nazionale del Tom - rappresentano il 14,19% del totale, con un incremento del 10% rispetto al '97». Problemi di accesso ai servizi e di prestazioni. Difficoltà a ottenere farmaci, con particolare riferimento a quelli per la terapia del dolore. E non basta. «Si registra - nota il Tdm - un numero di denunce per errori diagnostici superiore alla media e il fenomeno delle dimissioni forzate mostra un ulteriore incremento rispetto alla media generale». Altra falla nel sistema sanitario, l'area delle patologie croniche. I pa¬ zienti lamentano (nel!' 11,47% di casi in più rispetto all'anno precedente) ost acoli di varia natura e legati all'accesso ai servizi e alle prestazioni ospedaliere e assistenziali. Anche in campo economico i malati cronici non hanno vita facile su esenzioni e pagamento dei ticket. Così come emergono serie difficoltà per i cittadini in tema di indennizzi e risarcimenti. E si conferma, anche in questo campo, la protesta in aumento per «dimissioni forzate, ingiustificate e premature». Il rapporto tra i cittadini e il Servizio sanitario si gioca ancora tutto nell'ospedale, fulcro del 36,2% delle richieste d'intervento. L'ospedale, in particolare la sua struttura amministrativa, sembra porre ancora troppe barriere ai cittadini. La gente lamenta difficoltà d'informazione sui servizi, sulla distribuzione territoriale e sulle possibilità del loro utilizzo e sui diritti acquisiti. Del resto, gli ormai troppo citati «servizi sul territorio», che sarebbero dovuti essere il primo filtro tra cittadini e Servizio sanitario, risultano ancora i grandi assenti. Mentre il ministero della Sanità, che rappresenta il 12,25% delle segnalazioni al Tribunale relative agli amministratori dell'assistenza, mostra la sua faccia più inefficiente nc\\'affaire «sangue infetto»: 20 mila domande in giacenza per danni da trasfusioni di sangue contaminato, e tre soli impiegati per evaderle. Tra gli imputati anche la sicurezza. «La graduatoria dei rischi - avverte il Tdm - vede al primo posto gli ostacoli all'accesso alle prestazioni, al secondo il cattivo funzionamento dei servizi e al terzo posto i rischi connessi all'esercizio della pratica medica. Quest'ultimo capitolo registra «una notevole ripetiti¬ vità degli errori, segno di mancanza di controllo e di interventi correttivi, che si riferiscono a specialità come l'ortopedia e la traumatologia, la chinirgia generale, l'ostetricia e la ginecologia)). Specialità che, nell'insieme, riguardano il 43% delle denunce. E se nel solo campo delle malattie del sistema circolatorio i cittadini possono contare su un accesso più agevole alle strutture e su un indiscutibile adeguamento tec¬ nologico, in atto già da qualche anno, per un ricovero o una prestazione ambulatoriale i problemi non cambiano: ostacoli di vario genere e lunghe Uste d'attesa. «Un anno in cui si è molto discusso e molto litigato stili'equsfibriti dei poteri istituzionali, ma nel quale pochi sono stati i fatti», conclude la «sentenza» del Tribunale. Con la riforma sanitaria arriveranno anche quelli? Fra un anno, sapremo.

Persone citate: Di Bella, Teresa Petrangolini

Luoghi citati: Italia, Roma