Oggi la lega giudica Bossi

Oggi la lega giudica Bossi IL CARROCCIO SI CONTA A PONTI DA IN PIEMONTE STA GOL POLO Oggi la lega giudica Bossi Formentini: spezzare l'isolamento intervista Fabio Potetti LI organizzatori assicurano che solo dalla Lombardia arriveranno novanta MILANO e cinque pulitimii. Ma, al di là doi numeri, 1 undicesimo raduno dei leghisti a Pontida nani ricordato por il posso indietro di Umberto Bossi. Davanti al pratone acquistato metro por metro con le sottoscrizioni doi militanti, il segretario dolla Lolla chiederà ai suoi se devo farsi da parlo, dopo la sventola arrivata allo ultime elozioni europee. Poco più che una domanda retorica, vista l'identificazione del partito con il suo segretario, vista l'assenza di successori, visti gli appuntamenti già segnati nel calendario dol Carroccio. «Por l'avvoniro dolla Loga, sarà più importante vedore cosa succederà, dopo Pontida», guarda avanti Marco Formentini, ox sindaco di Milano, presidente dal Blocco padano, uno doi quattro ouroparlamentari superstiti. Cosa succederà, dopo Pontida, Marco Formentini? «Ci sarà il congresso straordinario della Lega, a settembre, al massimo ad ottobre. Sarà il momento in cui decidere se continuare ad ossere duri o puri, scontrandoci però con i risultati elettorali, oppure guardare alle alleanze strategiche con la politica». A lei la prima ipotesi non piace, vero? «Non solo a me. Questi tre anni di isolamento sono stati importanti, perché hanno definito la nostra identità. Ma ci sono costati tanto in termini di consenso elettorale». Si è visto. «Le ultimo elezioni sono state una frustata e per la Lega, non lo nascondo, questo è un momento difficile. Abbiamo meno di un anno di tempo, la prossima primavera ci saranno le Regionali. E' un appuntamento importantissimo, sarà il momento di verificare la riscossa della Lega». D'accordo le alleanze, ma si tratta di capire dove andare: Bossi dialoga con Berlusconi, Maroni con Polena. E intanto ai ballottaggi in Piemonte... «Per i ballottaggi in Piemonte si è deciso nel consiglio federale di venerdì di dare mandato al segretario Domenico Cornino per fare apparentamenti con il Polo». Anche altrove? «Andiamo cauti, questo non vuol dire che c'è un accordo a senso unico con il centrodestra. Sempliceniente, in Piemonte si sono verificate affinità locali con alcuni candidati del partito di Berlusconi. Per quanto ci riguarda solo il congresso d'autunno potrà stabilire se bisogna fare delle alleanze con la maggioranza o con l'opposizione. Per adesso, stiamo fermi alle ultime decisioni, prese l'anno scorso al congresso». E alla Provincia di Milano domenica prossima meglio il Polo o il centrosinistra? «Come si sa non ci sono indicazioni precise di voto da parte della Lega. Alla Provincia di Milano il partito non si schiera con nessuno». Ma lei come ex sindaco, come candidato non arrivato al ballottaggio, chi voterà? Per la forzista Colli o per l'altro concorrente, Tamberi? «Per adesso preferisco essere prudente. In settimana farò sapere a chi andrà il mio voto, ma sarà solo una posizione personale di Marco Formentini che non c'entra nulla con le scelte della Lega». Meglio precisare, vista l'aria che tira, le tensioni... «I giornali hanno molto favoleggiato sullo tensioni interne al gruppo dirigente. Ho letto di gente pronta ad andarsene, ma chi voleva farlo lo ha già fatto e non da ieri». Via i coltelli, allora? «Il consiglio federale di venerdì è stato il primo momento ufficiale per i chiarimenti. A Pontida, dove Bossi presenterà le sue dimissioni, sarà l'occasione per un incontro con i militanti. Sento che stanno già reagendo alla batosta... Per le questioni strategiche, per la linea politica non c'è un minuto da perdere, la parola tocca al congresso». Per l'ennesima svolta nella Lega, giusto? «L'obiettivo rimane quello di sempre: l'unità del Nord contro Roma. Ma a Roma bisogna andare per confrontarsi e per guardare alle alleanze. Altrimenti, la Lega è finita». l leader della Lega Nord Umberto Bossi Sono: l'ex sindaco di Milano Marco. „ Formentini