Ma ora rilanciamo lo sport
Ma ora rilanciamo lo sport Piero Gròs: per Torino e l'Italia un'occasione da non perdere Ma ora rilanciamo lo sport Piero Gros SONO felice. E quando, nella mattinata, ho saputo di questo successo, la prima cosa che mi à venuta in mente, sul piano personale, è che nel febbraio 2006 cadrà il trentesimo anniversario della mia medaglia d'oro in slalom alle Olimpiadi di Innsbruck del 1976. Sarà l'occasione per fare una grandissima festa. Incredibile come passano gli anni. Cosi come è straordinario il fatto che le nostre valli, accomunate a Torino, in soli sei anni, siano riuscite ad avere i Mondiali di sci e i Giochi invernali. Penso che sia un vero primato. Anche se al momento ò ancora difficile rendersi conto dell'impresa compiuta, la soddisfazione e enorme. Per il riconoscimento che ci hanno dato: siamo piaciuti per lo stile, le idee, la professionalità dimostrata sin dall'inizio. Abbiamo confermato, lo ha fatto il comitato promotore, che i piemontesi, per quanto schivi, sanno lavorare in profondità, con decisione. In fondo quando si trattò di chiedere i campionati iridati, fu abbastanza semplice. Questa olimpica è una macchina molto più complessa ed essere riusciti a battere tutta la concorrenza significa che ci è già stata riconosciuta la capacità di organizzare un evento di dimensioni globali. Ora però bisogna guardare subito al futuro. C'è abbastanza tempo per completare i progetti presentati. Ma io consiglierei di accelerare al massimo in modo da anticipare le scadenze e trovarci nella situazione di effettuare un rodaggio completo delie strutture, nei limiti del possibile. Sarà anche la maniera per stimolare ad adeguarsi gli imprenditori di tutta la regione, non solo quelli delle zone direttamente interessate. Il Piemonte potrà cosi avviarsi verso il terzo millenio con la capacità di proporre un turismo di alta qualità, nel senso più ampio. Per quello d'elite, come per quello di massa. Una riqualificazione completa indispensabile. Come sportivo ed ex atleta, tuttavia, vedo nell'assegnazione delle Olimpiadi a Torino e quindi all'Italia una grande occasione per il rilancio dell'attività agonistica. La Federazione Sport Invernali e del Ghiaccio sta attraversando un periodo difficile per tanti motivi. La crisi economica, il ritiro di campioni insostituibili come Alberto Tomba e Deborah Compagnoni,; una serie di fattori negativi facevano prevedere per il prossimo decennio un calo di interesse e di valori da esprimere sulle piste. Lo stimolo dunque deve essere anche quello di formare una nazionale, in tutte le discipline olim- Eiche, che sia in grado di fare ella figura e di dare continuità agli eccellenti risultati ottenuti in questi ultimi anni. Sarà necessario lavorare sui giovani, fra i quattordici e i diciotto anni potenziando i settori tecnici e agonistici. Cosa che in Valle di Susa stiamo già facendo con i vari sci club, ma con pochi mezzi a disposizione. Ci aspetta, un lavoro duro che non mancherà però di darci le soddisfazioni che tutti aspettiamo. Per ora non ci sono state tanti festeggiamenti per celebrare l'assegnazione delle Olimpiadi. Ma avremo tempo per recuperare. Con le nostre valli che diventeranno il giardino dei Giochi di Torino.
Persone citate: Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Piero Gros, Piero Gròs
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