Billé: «La situazione è insostenibile» di Gabriele Beccaria

Billé: «La situazione è insostenibile» Billé: «La situazione è insostenibile» E l'Ue vuole indagare sui casi di contaminazione Gabriele Beccaria ROMA Una lettura distratta ed ò scoccata un'ennesima scintilla di panico. Per qualche ora si è pensato che anche in Italia fossero arrivate le lattine maledette. E invece la Coca Cola di due supermercati di Vicenza era autarchicamente sicura: non c'erano affatto le sigle DU, DV, DW e OU, quelle che indicano inquietanti paternità belghe, ma solo una lettera D a fare da codice di un innocente concorso a premi. L'incendio è stato scongiurato in extremis, ma resta la psicosi, quella che ha fatto sbottare il presidente di Confcommercio Sergio Bilie: «I nostri imprenditori stanno sop¬ portando una situazione insostenibile: le imprese della distribuzione hanno subito gravissimi danni e dovranno sopportare ancora per mesi gli effetti trainanti della vicenda belga. E' necessario quindi accelerare le procedure per il dissequestro delle partite non sospette». E per cercare di impedire altre ferite all'orgoglio (e colpi ai bilanci) la Coca Cola Italia lancerà oggi mia massiccia campagna di stampa. Concetto: «Non esiste relazione tra le nostre bibite prodotte in Italia e gli incidenti accaduti all'estero». Sperando che basti. Altrove, invece, la mobilitazione del colosso di Atlanta ha assunto ben altro spessore. All'alba di ieri sono sbarcati a Bruxelles niente¬ meno che il presidente-amministratore delegato Douglas Ivester e il vicedirettore Randal Donaldson: riunioni a raffica con le autorità belghe, condite di studi e test rassicuranti, che però - ed è stato un brutto colpo - non sono bastate a far cancellare il bando sulle lattine di Coca Cola, Fanta e Sprite. Solo quella alla spina - ha fatto sapere il governo belga - può tornare in vendita. «Siamo preoccupati, ma collaboreremo e faremo tutto il necessario per dimostrare la qualità dei nostri prodotti», ha detto a denti stretti Kerr. Intanto, altri due schiaffi: la Commissione europea sta esaminando la possibilità di avviare un'ispezione continentale e la Ger¬ mania ha sequestrato ieri 35 mila lattine. Instancabile, lo staff italiano ripete che da noi non ci sono pericoli e l'Asl di Milano ha confermato che sul mercato non sono segnalati arrivi dagli stabilimenti sospetti di Belgio e Francia. Adesso, per la Coca Cola, si apre la lotta contro il tempo: si tratta di chiarire il giallo dei malesseri e tornare alla normalità, approfittando del fatto che i distratti americani non si sono ancora accorti dello scandalo europeo: nessun tg Usa ne parla e i due giornali-simbolo «New York Times» e «Washington Post» - gli dedicano notiziotte pressoché invisibili. Per una volta, l'isolazionismo vince sulla globalizzazione.

Persone citate: Douglas Ivester, Kerr, Randal Donaldson