Sindacati divisi

Sindacati divisi Sindacati divisi E tra i partiti è polemica ROMA Politici e sindacati medici sono divisi sullla legge di riforma del Servizio sanitario nazionale approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Dal mondo politico il «sì» viene dalla responsabile della Sanità Ds, Gloria Buffo: «con la riforma il centrosinistra riprende la strada delle riforme sociali e dell'equità». Adesso, rileva Gloria Buffo, «perchè la riforma dia i suoi frutti, nel Dpef ci vogliono le risorse adeguate: eventuali tagli a una sanità già sottofinanziata più che un risparmio proporrebbero uno svuotamento della riforma». A dire «no» alla riforma tra i politici sono i senatori di An, che hanno chiesto al Presidente della Repubblica di non firmare il decreto, «viziato gravemente di incostituzionalità perchè eccede i limiti stabiliti dalla legge delega 419/98». Tra i sindacati vedono con favore la riforma Funzione Pubblica Cgil e Anaao-Assomed Positivo anche il giudizio complessivo della Uil-Sanita. Decisamente contrari la Cimo-Asmd e i medici ospedalieri autonomi del Coas. Direzione strategica, livello unico della dirigenza, esclusività di rapporto e formazione sono i punti qualificanti del decreto per Anaao-Assomed. L'associazione dei medici dirigenti rileva di avere «vinto la sua battaglia per garantire ai cittadini una sanità qualificata in cui i medici sono finalmente protagonisti». Soddisfatta della riforma anche la Funzione Pubblica Cgil. Inizialmente critica verso la riforma, la Uil-Sanità Fnam si dichiara «in sintonia, a volte totale e a volte, per alcuni argomenti, di principio». Decisamente critica verso la riforma è invece la Cimo-Asmd, che rileva «l'illegittimità costituzionale» del provvedimento in una lettera 1 presidente della Repubblica e in un ricorso alla Corte Costituzionale, n decreto è «frutto di una logica tutta italiana di ricatto e convenienza politica». [Ansa]

Persone citate: Gloria Buffo

Luoghi citati: Roma