Unione Musicale, Berio si confessa di Armando Caruso

Unione Musicale, Berio si confessa Cinquantadue concerti, si apre con Benedetti Michelangeli Unione Musicale, Berio si confessa Da Radu Lupa a Shiff, lezioni ai giovani Armando Caruso TORINO Ricerca e corifronto fra artisti sulle ragioni più profonde della pluralità dell'interpretazione, abolizione della barriera tra palcoscenico e pubblico, «rivendicazione» di una maggior fruizione dai vivo della musica, dialogo fra artisti e spettatori nell'intento di far vivere al pubblico la lettura d'una partitura: sono queste le «linee d'azione» che l'Unione Musicale persegue e che nella stagione 1999-2000 si identificano in un più incisivo fervore culturale. Nel segno della continuità, ma non senza un pizzico di «voglia di novità», Alberto Papuzzi, nuovo presidente dell associazione concer- glosa dìtalia, a delineato, in' sierne con il direttore artistico Giorgio Pugliaro, i valori aggiunti d'una stagione, frutto di un intenso lavoro di ricerca vissuto in stretta collaborazione con gli artisti e con l'ex presidente Walter Vergnano, ora sovrintendente del Teatro Regio. Cinquantadue concerti - si apre il 6 ottobre al Regio con l'Orchestra da Camera di Mantova, diretta da Umberto Benedetti Michelangeli e le sorelle Katia e Mariella Labèque ai due pianoforti nel doppio di Mozart e «Le tombeau de Couperin» per orchestra; quindi «La tastiera illuminata» di Alexander I^onquich; I Salonist i «And the band played on...», la musica suonata sul «Titanici». Varietà di temi, l'inizio d'una svolta? No, semplice desiderio di aprirsi e far capire che la musica ricca di significati è universale. E allora ecco Berio, Debussy, Ravel e Bartók eseguiti da De Maria e Lucchesini ai pianoforti con Maurizio Ben Omar e Andrea Dulbecco alle percussioni; l'eccellente Orchestra da Camera di Praga e Tito Ughi che eseguono Mozart; Baglini e ma Kim «leggere» Chopin a 150 anni della morte, con Piero Rattalino che ne illustrerà studi e interpretazione. il Lied: l'Unione Musicale non s'è lasciata sfuggire il raffinato soprano Barbara Hendricks e neppure la giovane siberiana Eteri Gvazava, né il baritono tedesco Matthias Goeme. Sulla scena dell'Unione Musicale irromperanno gli «Argentina Santos» ultimi depositari del fado portoghese. Né si può ignorare il progetto «L'altro suono», fiore all'occhiello dell'Unione Musicale e dell'Orchestra Mentis Regalis anche nei 250 anni della morte di Bach: vi prenderanno parte la clavicembalista svizzera Christiane Jaccottet; Monica Huggett, violino e direttore. La conclusione delle celebrazioni bachiane si terrà invece al Teatro Regio con la Orpheus Chamber Orchestra. UtoUghi: sarà di scena con l'Orchestra da Camera di Praga

Luoghi citati: Mantova, Praga, Torino