Gassman, piccole verità in tv

Gassman, piccole verità in tv Da domani sera <dl mattatore» su Canale 5, con gran finale il 27 Gassman, piccole verità in tv «la Rai è kafkiana e io non posso aspettare» ROMA «Il nome si ricorda ancora, è nell'aria. L'ha scelto Maurizio Costanzo, e a me è sembrata una buona scelta». Vittorio Gassman non torna soltanto al cinema con il film di Marco Risi, ma anche in televisione con un programma suo, che si intitola «il mattatore», come il mitico capostipite del '59: dalla Rai stessa la trasmissione era definita «spettacolo misto», non potendo essere inquadrata in nessun genere. «E spettacolo misto sarà anche adesso, con una parte seria ed una scherzosa». Che succederà in quella seria? «Guardi, in 57 anni di teatro e in 15 di insegnamento (posso essere accusato di tante cose, ma non di pigrizia) ho maturato quattro certezze. Quelle vorrei trasmettere». Quali certezze sono? «Il gesto, U sorriso, le domande, il mistero. Quattro punti di riferimento fondamentali per un attore. Ma non soltanto per un attore: infatti il sottotitolo del programma è "corso accelerato di piccole verità", Ad ognuna di queste picco¬ le verità è dedicata una puntata, in onda su Canale 5 da domani, nell'orario del "Costanzo Show*. L'ultima sarà in prima serata, domenica 27. Faremo una specie di cenone di fine corso, con la musica di Arbore e della sua orchestra. Anch'io mi esprimerò al meglio, cantando "Dingo bongo"». La commistione tra generi che tanto va di moda adesso, lei la praticava già in tempi non sospetti? «Modestamente. Accanto alle quattro verità che dicevo prima, ci saranno l'improvvisazione e il divertimento, ci saranno i ragazzi dell'Accademia d'arte drammatica e anche gli ospiti, comuni e illustri. Umberto Eco, per esempio, Giorgio Bocca, Eugenio Scalfari, Gigi Proietti, Dino Risi, Pavarotti, Montanelli, Emilio Fede. Ma anche Roberto Baggio. Baggio, devo dire, mi ha stupito. E' umano, intelligente, modesto». Insomma non si dice di no a Gassman: nel programma lei comparirà nel doppio ruolo di intervistato e di intervistatore, si faranno domande a lei e lei ne farà agli altri: sarà esagerato? «Sarò ironico e autoironico, questo sì, perché non ho perso il gusto di prendermi per i fondelli». Il teatro in tv, antica questione che non trova pace: lei che ne dice? «Io penso che il teatro vada fatto in teatro, non alla televisione, in televisione bisogna fare qualcosa che sia studiato apposta. Poi sa, in questo momento là prosa è in un pantano, anche se ci sono dei bravi attori. Non è aria, per il teatro». E lei questo qualcosa studiato apposta per il video l'ha fatto per Canale 5 e non per il servizio pubblico. Come mai? «C'è una vecchia polemica con la Rai. Mi sembrava logico lavorare per loro, per loro ho perso quattro mesi di lavoro, ho perso anche un film. Pensi che a Rai uno sono arrivati a non rispondere alle mie telefonate; e anche Freccerò, che pure io considero un uomo intelligente e un po' pazzo, mi sembra prigioniero di un castello kafkiano. Solo che io non ho più tempo di aspettare». al.co. «Sarò autoironico: non ho perso il gusto di prendermi un po'peri fondelli» Vittorio Gassman: 57 anni di teatro, I5 di insegnamento, torna in tv con un programma tutto suo

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