Maurice, un bacio per Nino di Sergio Trombetta

Maurice, un bacio per Nino Maurice, un bacio per Nino La coreografia dedicata a Rota con musiche che mirano al cuore Sergio Trombetta ASTI Nomi magici, di grande richiamo, per inaugurare il festival: Maurice Béjart, Nino Rota, Federico Fellini, Rudra. E chi può resistere al richiamo del grande coreografo francese? Alla bravura dei ballerini della sua scuola, il Rudra? Alla malia della musica che Rota ha composto per i film di Fellini, «I Clowns», «Le notti di Cabiria», «La dolce vita»? Non c'è da stupirsi allora se ci sarà il pienone questa sera e. domani sera nel Cortile del Palazzo del Collegio, alle 21,30, per la prima mondiale di «Un bacio per Nino» Dopo avere risvegliato, nell'ottobre scorso a Torino, inso¬ spettabili schiere di ballettomani, Béjart si appresta dunque a fare il bis ad Asti. E la città lo accoglie a braccia aperte manifestando l'intenzione di diventare la residenza italiana del Rudra, la compagnia formata dagli allievi della sua scuola: danzatori che sanno anche cantare e recitare. Perfettamente in sintonia dunque con la tendenza del maestro francese al teatro totale, alle commistioni di danza e parola, a uscire dai luoghi teatrali tradizionali: non è stato lui forse il primo a scendere con il suo mitico Ballet du XX Siècle in piazze, arene, palasport? Nino Rota a teatro e al cinema. Si articola in due parti, con un intermezzo, lo spettacolo concepito da Béjart per ricorda- re i venti anni dalla scomparsa del musicista. «Nino Molière» si intitola la prima parte e utilizza le musiche di Rota per «Il Borghese Gentiluomo» di Molière che Béjart aveva già coreografato nel lontano 1976 per il «Molière Immaginaire». Da Rota a Rossini, Johann Strauss e Stravinsky per «Nino and Friends» l'intermezzo in cui Béjart ricorre al compositori che hanno pesato nello sviluppo artistico di Rota. E qui i danzatori utilizzeranno costumi di Ver sa ce: il grande stilista amava disegnare per il coreografo costumi di indimenticabile bellezza. Infine il cinema e Fellini, al quale è dedicata la parte conclusiva del ballétto. Una chiusura con musiche indimenticabili, che vanno diritto al cuore: quel che ci vuole per strappare l'applauso finale. E in queste cose Béjart non sbaglia mai.

Luoghi citati: Asti, Torino