Anche Edison nel nucleo di Olivetti

Anche Edison nel nucleo di Olivetti «Puntiamo a sinergie industriali con Telecom nei Paesi del Mediterraneo» Anche Edison nel nucleo di Olivetti //gruppo di Bondi entra con il 15% ROMA Si ingrossa, al ritmo di una no w entry al giorno o quasi, la pattuglia dei gruppi industriali che vanno a rafforzare il nucleo di controllo della Olivetti di Roberto Colaninno, nuovo (e assai corteggiato) zar delle telecomunicazioni italiane dopo la scalata vittoriosa a Telecom Italia. Quello di ieri è stato un ingresso un po' speciale, perché è stata la volta della Edison, il polo energetico della Compari, che a differenza dalla maggior parte • degli altri investitori ha acquistato il suo 1,5 per cento non puntando solo al risultato finanziario, ma anche a realizzare sinergie industriali fra energia e telefonia. E' la nuova tendenza nel settore di servizi, da quando ci si è convinti che le reti di distribuzione di elettricità, acqua, gas e quelle lungo le quali viaggiano mezzi di trasporto e informazioni si sfruttano meglio se si sviluppano le une a fianco delle altre. Anche le privatizzazioni in atto, in Italia e all'estero, e le partecipazioni già acquisite da CompariEdison e da Telecom rafforzano le prospettive di cooperazione, molto al di là della penetrazione societaria, tutto sommato modesta, deliberata ieri. Del probabile ingresso del gruppo Compari, in Olivetti si era già avuta premonizione nei giorni sorsi, allorché l'azioni- sta Olivetti-Tecnost aveva indicato fra i suoi candidati al consiglio di amministrazione della Telecom Italia post-Bernabé quell'Enrico Bondi che assomma le cariche di amministratore delegato di Compart e di Montdison e di presidente di Edison. In concreto, ieri il consiglio di amministrazione della Edison ha deliberato di «assumere una partecipazione nel capitale sociale della Olivetti fino a un massimo dell'I ,5%, secondo modalità e tempi da definire, anche nell'ottica di possibili collaborazioni industriali tra i due gruppi, con particolare riguardo ai Paesi del bacino del Mediterraneo». L'ingresso nel gruppo di Ivrea della capogruppo energia di Montedison può portare mol¬ ti buoni affari sia in casa Edison che in Olivetti. Le prospettive di sviluppo sono molte, e non sdlo in Italia, e riguardano settori in forte crescita, appena aperti al mercato. Edison, ad esempio, è presente in Egitto con importanti progetti. Insieme a British Gas sta costruendo il metanodotto che dal delta del Nilo porterà il gas fino ad Assuan, metanizzando il cuore del Paese lungo un asse di mille chilometri. Una infrastruttura che potrebbe ben essere affiancata dal parallelo sviluppo di una rete di telecomunicazioni tecnologicamente avanzata. Inoltre con l'Algeria esiste un accordo per la fornitura di gas e l'ipotesi per la costruzione di un nuovo gasdotto fra la costa africana e la Sardegna. Ancora, dopo la cessione delle attività cementiere greche, il gruppo Compart ha ribadito di essere interessato a investimenti nel settore energetico nella penisola ellenica. D'altra parte Telecom ha la Stet Hellas in Grecia. Lo sviluppo di sinergie fra reti di distribuzione sarebbe quindi possibile in Egitto, Algeria e Grecia (senza considerare le tante partecipazioni che Telcom ha altrove nel momdo). In Italia, l'interesse di Edison per le sinergie nelle reti di distribuzione è testimoniato da una partecipazione nella Aem di Milano e nell'interesse alla vendita della romana Acèa, due municipalizzate sempre più vicine anche al business delle telecomunicazioni, per il quale cercano partner. Ieri un altro ipotetico candidato all'ingresso in Olivetti, Giampiero Pesenti, ha invece escluso di entrare. «No, non ritengo che Olivetti sia attualmente di nostro interesse» ha detto, aggiungendo che «quello delle telecomunicazioni è sicuramente un settore interessante, ma non sempre si hanno i mezzi per fare ciò che si vuole». [lui. gra.] Enrico Bondi di Compart-Edison

Persone citate: Enrico Bondi, Giampiero Pesenti, Olivetti, Roberto Colaninno