Un sabato senza shopping per gli italiani

Un sabato senza shopping per gli italiani I sindacati: vogliamo il rinnovo del contratto. La Confcommercio: atteggiamento di chiusura Un sabato senza shopping per gli italiani Domani sciopero nazionale dei lavoratori del commercio MILANO Quello di domani sarà un sabato diverso per gli italiani, un sabato senza shopping: spesa difficile, anche di generi alimentari, soprattutto nei negozi della grande distribuzione, per lo sciopero nazionale di un milione e quattrocentomila lavoratori del commercio (un terzo dei quali lavora in Lombardia) proclamato dai sindacati di categoria per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Incrociano le braccia anche i lavoratori della distribuzione e del terziario che lavorano su cinque giorni settimanali. Si tratta - hanno rilevato i segretari generali di Filcams, Fisascat e Uiltucs - del primo sciopero in questo settore dopo otto anni, deciso per sbloccare una trattativa ormai in corso da sei mesi. Le parti sono distanti sui problemi della flessibilità, dell'orario, del lavoro domenicale «che Confcommercio e Lega Cooperative si ostinano a considerare lavoro ordinario», e del salario. La richiesta è di 80 mila lire di aumento in due anni, 20 ore minime per il pari timo e 16 ore'annue di riduzione di orario per giungere a una media di 37 ore e mezza. Secondo la Confcommercio, la rottura delle trattative «è stata determinata dalla posizione assunta dai sindacati». «Questo atteggiamento di chiusura - sostiene la confederazione ha vanificata la dichiarata disponibilità di Confcommercio a proseguire gli incontri già fissati con l'obiettivo di concludere un accordo compatibile con il quadro economico, caratterizzato da una grave stagnazione del mercato e coerente con lo sviluppo delle imprese e il rilancio dell'occupazione». Oggi sono previsti numerosi presidi davanti alle sedi direzionali di Rinascente Gs, Euromereato, e Stantia e domani all'Iper Fiordaliso. Si sono intanto rotte le trattative sugli esuberi alla Amway. La vertenza è stata affidata ali ufficio del lavoro. In un comunicato unitario, Filcams, Fisascat e Uiltucs affermano che le trattative si sono interrotte «per la manifesta incapacità delle controparti di fornire risposte, sia pure interlocutorie, sull'orario, sul salario perequativo nella distribuzione organizzata, sul pari Urne e su altri temi del mercato del lavoro». E a confermare lo sciopero dei dipendenti del commercio è stato anche l'Ugl, per la quale «non sono emerse apprezzabili novità positive rispetto alle posizioni della Confcommercio al tavolo della trattativa». Alla protesta si uniscono anche i lavoratori della Rinascente. In una nota, infine, le associazioni cooperative di settore prendono le distanze, in quanto lo sciopero è «assolutamente ingiustificato».

Persone citate: Lega Cooperative

Luoghi citati: Lombardia, Milano