A Pellerossa il fascino della Cuba pre-Castro

A Pellerossa il fascino della Cuba pre-Castro Dal 25 giugno a Collegno la rassegna musicale, che guarda ai giovani e esplora i filoni di tendenza A Pellerossa il fascino della Cuba pre-Castro Arriva l'orchestra del film di Wenders «Buena Vista Social Club» TORINO Non è un mistero che in questo angolo d'Italia ora ribattezzato Nord-Ovest, succeda, musicalmente, poco; e che quel poco fatichi poi a ottenere altrove l'eco che invece subito si spando dalle nostri1 parti non appena anche minimi eventi si tengano altrove. Non è senza astuzia perciò, che (jli organizzatori del sesto Pellerossa Festival, sono andati a stanare vari media e potenziali clienti ieri a Roma; hanno anche ottenuto il patrocinio dei Ministeri per la Solidarietà Sociale e dei Beni Culturali, e avevano già intascato quello di Regione, Provincia, Comuni di Torino e Collegllo. Pellerossa è dunque una specie di Festival istituzionale, a cura dell'Associazione Pellerossa che si definisce «una babele musicale e culturale», con l'ambizione di esplorare molti filoni che fanno tendenza senza perdere di vista i talenti locali. Guarda con interesse (e lo si capisce dall'istituzione di treni speciali gratuiti per quelli fino a 25 unni) alle tribù giovanili del Nord Piemonte; si terrà al Parco della Certosa Reale di Collegno dal 25 giugno al 4 luglio. Raduna nomi di primo piano e giovani speranzosi divi- si per tre rassegne: Rock Targato Italia, Green Age e Hip Hop Village. I prezzi sono calmierati, da un minimo di 7 a un massimo di 25 mila lire: non male per una stagione nazionale che si annuncia densissima di eventi in aperta concorrenza fra loro e tutti a rischio di clamorosi forni per i pochi soldi che girano nelle tasche giovanili. Si apre il 25 con Eurovibration, in collaborazione con Tedino Parade Paris: allineati gli elettropop Sushi, i francesi Rinocerose e Galliano, Neba Solo che porta il balafon dal Mali, i piemontesi Subsonica, infine la formazione francese Kojac fra techno e hip-hop. Il 26 arriva l'algerino Khaled già Cheb, uomo di punta del «rai» che prudentemente vive a Parigi; domenica 27, serata di postrock italiano con Marlene Kuntz e Pitch, Ventra e Mambassa. Lunedì 28, una rinata Teresa De Sio apre la strada al britannico Billy Bragg, poco conosciuto in Italia ma da sempre impegnato sul fronte della canzone di protesta, l'ultimo ad aver ripescato le cose del grande Woody Guthrie. La serata più forte è prevista martedì 29, quando arriverà in prima italiana l'orchestra di «Buena Vista Social Club», un progetto che ha riscoperto il fascino della musica di Cuba pre-Castro grazie al lavoro dell'americano Ry Cooder e del regista Wim Wenders, che ne ha tratto un delizioso docufilm ora in circolazione. Il pianista Ruben Gonzales, l'interprete Ibrahim Ferrer sono le anziane ma vitalissime punte di diamante di una formazione che spolvera i sapori di Amapola o del calipso d'epoca: ma, per dire la concorrenza che c'è, proprio la stessa sera a Villa Arconati debutta Cumpay Segundo, novantacinquenne avanguardia di questa combriccola, e potendo scegbere non si saprebbe dov'è meglio andare. Il gruppone di Collegno è preceduto dal klezmer dei Kol Simona. Il 30, serata di altrettanto interesse per la presenza del regista Emir Kusturica in veste di musicista con i «No smoking»: rock balcanico al suo secondo tour in Italia, nato da una costola di Goran Bregovic al quale Kusturica è ormai legato da grande inimicizia. Lo precedono gli spagnoli Dover e i messicani Molotov. Curiosa mescolanza il primo luglio, fra la dannazione musi- cale dei brasiliani Sepultura e le dolcezze del senegalese Youssou n'dour, che dopo l'exploit di Amnesty International è rimasto un artista di nicchia. Si torna al meglio del made in Piemonte il 2 luglio con Africa Unite e il suo gigante Madaski, prima di una «latin rock explosion» che allinea i venezuelani Desorden Publico e Soma Raza e i messicani Tijuana No. Hip Hop Village il sabato 3, con i Sottotono che cantano la mamma in rap, La Pina e OtierreGente Guasta. Il gran finale, domenica 4 luglio, presenta il debutto italiano dei Madre- deus, ormai avviati verso una musica meno folk e più anibient, e la musa delle muse rock Marianne Faithfull, ispirata testimone dei tempi ruggenti di Mick Jagger e compagni. Fra le manifestazioni collaterali, Rock Targato Italia terrà qui le sue finali nazionali cui parteciperanno 16 band il 26 e 27 giugno; Green Age, un progetto Folkclub, terrà le sue selezioni il 28, 29 e 30 giugno; l'Hip Hop Village, in collaborazione con l'Istituto Europeo del Design, farà incontrare studenti locali e artisti della Spray Art newyorkese. Im. v. ] L'algerino Khaled una rinata De Sio i brani di protesta di Guthrie ripresi dal britannico Brag Sul palco anche il regista Kusturica con i «No smoking» Non mancano le note «di casa»: da Madaski, a La Pina, da Marlene Kunz ai Subsonica Il 4 luglio il festival chiude: protagonisti i Madredeus in debutto nazionale E' stato il musicista americano Ry Cooder (autore della colonna sonora di «Paris Texas») a riunire le vecchie glorie della musica cubana in «Buena Vista Social Club», una serie di concerti trionfali in giro perii mondo, che sono diventati un disco e poi il film-documento di Wim Wenders programmato in questi mesi nelle sale italiane