Mannesmann a Piazza Affari di Ugo Bertone

Mannesmann a Piazza Affari I tedeschi festeggiano il raddoppio del fatturato di Omnitel e Infostrada Mannesmann a Piazza Affari «Cederemopresto il3% di Olivetti» Ugo Bertone MILANO Entro la fine dell'anno, probabilmente ben prima, la Mannesmann verrà quotata anche e Piazza Affari. «Abbiamo già avviato l'iter per la quotazione» rivela il presidente Klaus Esser nella conferenza stampa di presentazione di «Omnistrada», ovvero la holding da cui dipenderà l'accoppiata Omnitel - Infostrada in versione tedesca. E presto, ancor prima della quotazione, la società tedesca venderà la sua quota, il 3 per cento, in Olivetti. Ma questo avverrà solo dopo l'aumento di capitale e Li «collaborazione e nell'interesse di Ohvetti», tanto per sottolineare i buoni rapporti tra i nuovi padroni tedeschi di Omnitel e Infostrada e i rivali, proprietari di Telecom Italia. Ma parlare di gruppo tedesco per Mannesmann, a oggi, è riduttivo. E' nato infatti un gruppo europeo a due motori, pronto a sbarcare in Svizzera, Spagna e Gran Bretagna e a crscere nella francese Cegetel. Dopo l'acquisto, per 15 mila miliardi, da Olivetti del 100 per cento di Infostrada (più di 2 milioni di clienti a fine maggio e un fatturato di 511 mibardi) e del 55 per cento di Omnitel (7,7 milioni di clienti, un mibone e mezzo di contratti da gennaio), Mannesmann è ormai un gigante a due teste, una tedesca, l'altra italiana, lanciato verso la posizione di sfidante degli ex monopoli di Stato. Pure la quotazione in Piazza Affari è coerente a questo disegno europeo, da condurre all'insegna della flessibilità e del mercato contro i rivali ex di Stato. «Potevamo quotare direttamente Omnistrada - confessa Esser - ma abbiamo ritenuto più proficuo tenere il titolo.della capogruppo a ridosso del mercato italiano, perché orinai l'Italia è uno dei nostri mercati di base». «L'operazione - aggiunge il presidente non comporterà l'emissione di nuovi titob. L'obiettivo* è di rivolgersi ai piccoli mvestitori italiani». «Omnistrada», insomma, è e resta una società italiana. «Che cosa cambieremo? In pratica nulla» aggiunge Esser rivolto a Silvio Scaglia, il protagonista dela crescita di Omnitel e a Riccardo Ruggiero, leader indiscusso di Infostrada. I conti, del resto, vanno a gonfie vele. A fine '99, annuncia Scaglia, «gli utili saranno superiori a quelli '98 anche se da quest'anno pagheremo tasse piene» e nonostante che la società stia investendo «assai di più» dei 1.300 miliardi del '98 e abbia già assunto più di mille persone negU ultimi cinque mesi. Nei primi cinque mesi del '99, mentre infuriava la battaglia Telecom, il fatturato è salito a quota 2.627 miliardi ( + 90 per cento). Infostrada, grazie al brillante esordio, potrebbe addirittura anticipare il pa¬ reggio, già previsto per il 2001. «Ma molto dipenderà dall'evoluzione delle tariffe e della regulation del settore», frena Ruggiero. «E la missione di queste società - sottolinea Esser - è di crescere e conquistare clienti. Poi si penserà ai profitti...». La sfida agli «amici» di Telecom è cominciata. Klaus Esser

Persone citate: Klaus Esser, Riccardo Ruggiero, Scaglia, Silvio Scaglia

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia, Milano, Spagna, Svizzera