I ministri litigano sulla manovra «tutta tagli» di Lepri

I ministri litigano sulla manovra «tutta tagli» Amato: servono misure strutturali. Fresco, che vede D'Alema: via il tabù delle pensioni I ministri litigano sulla manovra «tutta tagli» Bindi in trincea per la Sanità Stetano Lepri HOMÀ"" E' proprio difficile tagliare spese per 16 o 17.000 miliardi, come il governo ha annunciato di voler fare per l'anno prossimo; tanto più se con riforme «strutturali». Appena si è passaci dal dire al fare, nel Consiglio dei ministri di ieri, sono cominciati i guai. E' questo il retroscena del rinvio alla seduta successiva del provvedimento sulla Sanità (riforma-ter) preparato dal ministro Rosi Bindi. Il Tesoro ha chiesto di inserire normo più stringenti per il controllo della spesa sanitaria, che già quest'anno sta sforando dell' i %. Altri hanno criticato l'impianto del provvedimento, perché non modernizzerebbe affatto le strutture. Di strilli e di pugni sul tavolo riferiscono le chiacchiere di Palazzo; Rosi Bindi è stata vista lasciare la riunione prima della line. Il ministro della Funzione pubblica, Alberto Piazza, ha criticato a fondo e lungamente la proposta Bindi. Il ministro dell' Università, Ortensio Zecchino, la ha definita «statalista». Al Tesoro i dubbi datano già da quando ministro era Ciampi. Ora Giuliano Amato vorrebbe evitare che ogni anno la spesa sanitaria regolarmente oltrepassi il «fondo» messo a disposizione dui Parlamento; e sembra sempre più convinto che senza riforme davvero innovative, che aprano nuovi spazi all'iniziativa privata, l'economia non possa ripartire. Ci saranno solo tagli di spesa nella manovra di bilancio per il 20U0, perché la pressione fiscale deve invece diminuire, ha intanto assicurato il ministro delle Finanze Vincenzo Visco, d'accordo con il collega del Tesoro. Visco ha attaccato come «stravagante», perché inaccettabile dall'Europa, la proposta di massiccia riduzione delle Lasse avanzata da Silvio Berlusconi; promette un calo «graduale» sul quale non ha fornito cifre, perche dipenderà dal successo nel ridurre le spese. Allo staio attuale delle ipotesi, il Dpef (documento programmati- co) che il governo approverà a fino mese indicherebbe per il 2000 pressione fiscale costante o in calo lievissimo. Gli interventi sul fisco finora previsti per il 2000, infatti, dovrebbero essere a saldo neutro sulla manovra. Lo sgravio Irpef - abbassamento dal 27% al 26% dell'aliquota sul secondo scaglione, che interessa pressoché tutte le famiglie - dovrebbe essere coperto dal recupero di evasione fiscale, qualora i dati sul gettito delle autotassazioni contermino le speranze. Nella migliore delle ipotesi, anche il dimezzamento • dal 20% al 10% - dell'Iva sull'edilizia potrebbe rientrare in questi margini. La nuova riduzione degli oneri contributivi a carico delle imprese sarà compensata da un aumento della tassa sui fumi nocivi, la «carbon tax», come previsto dal «patto sociale». Se sui tagli alle spese il governo non concludesse abbastanza, pqtrebbe nascere la tentazione di ottenere qualcosa in più dalla carbon tax. Le Finanze lo escludono, perché mirano anzi a un maggior calo della pressione fiscale complessiva. E' un complicato, mobile gioco di tasselli ancora in gran parte da definire, e di cifre che potrebbero cambiare ancora. Un mancato «recupero dell'evasione» porterebbe vicino a 20.000 miliardi l'ammontare delle riduzioni di spese necessarie per mantenere tutte le promesse; nel caso più favorevole l'importo netto della manovra (tagli meno sgravi fiscali) potrebbe scendere verso i 15.000 miliardi. Sulle intenzioni di Amato è positivo il giudizio degli industriali. «Siamo sulla strada giusta, anzi giustissima», pur se «di pensioni prima o poi si dovrà discutere» dichiara il presidente della' Fiat, Paolo Fresco (che ieri sera ha incontrato a Palazzo Chigi Massimo D'Alema; «un normale incontro di routine», secondo fonti del Lingotto). «Più che giusta» la manovra di soli tagli è. anche per Cesare Romiti, presidente della Rcs. Il timore è casomai che lo scenario muti, cóme 'spiega il direttore generale della Confindustria Enzo Cipolletta: «Quando si dichiarano interventi del genere con tanto anticipo, si scatena la difesa dei gruppi ostili ai tagli. In passato si è sempre finito per aumentare le entrate». Enti locali, Ferrovie, Poste - sicuri candidati a tagli - hanno molti amici in Parlamento. 3 u hhsooni raou in europa Aliquota «tutto compreso»* per lo tassazione delle persone con il reddito piò elevato (gennoio 1998) 'Aliquota base, addizionali statali e locali, contributi sociali Fonte 0CSE (1999)

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