Un ergastolo per i marinai uccisi in Algeria
Un ergastolo per i marinai uccisi in Algeria Strage del «Lucina» Un ergastolo per i marinai uccisi in Algeria ALGERI Il tribunale di Jijel ha chiuso ieri il caso dei sette marinai italiani sgozzati cinque anni fa nel porto di Djendjen a bordo del mercantile «Lucina»: il colpevole è stato condannato all'ergastolo; i suoi complici a cinque anni. 1 giudici hanno anche condannato a morte in contumacia quattro presunti terroristi che hanno partecipato all'eccidio. Dei sedici accusati della strage, nove sono stati prosciolti. Sono bastate poco più di due ore di camera di consiglio per mettere One ad una vicenda che ha sollevato polemiche e ha, a suo tempo, raggelato le relazioni tra Henna e Algeri. Stupì, tra l'altro, la celerità con la quale, in un momento in cui il Paese era al limite della governabilità, le autorità riuscirono a mettere le mani sui colpevoli. A seminare ulteriore incertezza ci furono poi le accuse di un agente algerino rifugiato a Londra ai servizi del suo Paese. L'autore dell'eccidio, hanno stabilito i giudici, è un certo Draa Chabanne, reo confesso ed esibito come tale in TV. Fu proprio questo spettacolo a far sorgere dubbi sull'integrità mentale di Chabanne. Chabanne disse di essere stato contattato da terroristi per sgozzare gli italiani. Gli imputati si sono dichiarati innocenti e Chabanne, di fronte ai giudici, ha negato di essere l'autore della strage. Secondo l'accusa, i terroristi salirono a bordo del «Lucina» con la complicità di un guardiano del porto e sorpresero nel sonno l'equipaggio. La strage fu rivendicata dal Gruppo islamico armato (Già) sebbene la regione fosse «controllata» dall'Esercito islamico di salvezza (Ais), il braccio armato del disciolto Fronte islamico di salvezza (Fis). Il processo ai marinai italiani, doveva essere celebrato già nel giugno del '97 ma fu rinviato per ulteriori indagini. [Ansa]
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