II Papa sconfigge la febbre

II Papa sconfigge la febbre Oggi Giovanni Paolo II rientra dalla Polonia, rinviata la visita in Armenia II Papa sconfigge la febbre Celebra messa nel suo paese natale MARCO TOS ATT! inviato a WADOWICE La resurrezione dì Papa Wojtyla avviene a Stary Sacz, una piccola città a sud-est di Cracovia, terra dei montanari prediletti dal Pontefice. Resurrezione e commozione: questa la si vede negli occhi del Papa a Wadowice, la sua città natale, dove per oltre mezz'ora dialoga con la folla nella piazza, come farebbe un nonno con i suoi nipoti, indicando strade, palazzi, ricordando i nomignoli delle persone. «Qui c'era una pasticceria, andavamo a mangiare i "kremuski" dopo scuola, non so come facevamo». «A teatro recitavamo Sofocle, Antigone. Mi ricordo ancora la mia parte». «Li abitava Jerzy Kluger, lì Alina». E ancora: «questa casa apparteneva al sig...cné era ebreo. Non so che cosa gli sia accaduto. Ma so che hanno dovuto andarsene, molti ebrei di Wadowice hanno subito gravi prove, molti hanno perso la vita nei campi di sterminio». La folla grida: «sei magnifico! Vogliamo ascoltarti»! Sorrisi e commozione si alternano sul volto del Papa. Gli cantano «cento anni»!, e lui ribatte: «più facile dirlo che farlo». La piazza in un boato: «ti aiuteremo». Il Papa chiede: «c'è ancora il cinema Soglot? C'è ancora il gran ballo dopo la maturità»? Infine getta uno sguardo circolare sulla sua città, si gira sul bastone e curvo scompare nel buio della casa, mentre la piazza canta: «tu sei di queste montagne, non ti spiace essere partito»? Chissà se fra i doveri del Papa c'è anche quello di non piangere. Ma non pochi, fra la folla, cantavano e piangevano senza ritegno. Il Papa non ha più febbre da martedì sera, annuncia il portavoce Navarro alle prime luci di un'alba carica di nebbia, pioggia e nuvole basse. Tanto basse che il Papa - che ha deciso di andare a canonizzare Santa Kinga, una nobile ungherese fondatrice di un monastero di Clarisse - abbandona per un po' l'elicottero e raggiunge Stary Sacz in una Chrysler bordò. Appare un po' barcollante sull'altare, una collina in legno sovrastata da una specie di chalet, e al centro fra le due scale di accesso all'altare gli hanno costruito anche un ruscello, con vera acqua corrente. Papa Wojtyla i aggrappato al pastorale, e sul voi to si legge la determinazione d chi ha dovuto discutere. Si capisce dal resoconto del portavoce: il Papa celebrerà la messa, (quindi non una presenza simbolica, o via radio, ipotizzata alla vigilia), ma ha accettato che l'omelia la leggesse il card. Macharski. Tornerà in Vaticano giovedì pomeriggio, rinunciando al blitz armeno di venerdì; ma a Roma si fisserà una data («molto presto») per un viaggio di un giorno a Erevan, e Etchmiadzin, in Armenia, per visitare il Katholikos Karckin I malatissimo, incontrare il Presidente e salutare la comunità armeno-cattolica. Tutto in una sola giornata. Forse già la prossima settimana. Ma domenica mattina non si recherà al Divino Amore per una cerimonia di «dedicazióne». «Il Papa ieri sera (martedì per chi legge N.D.R.) ha detto di essere guarito, e i medici oggi hanno dovuto constatare che era vero». A Stary Sacz ci sono settecento- mrinlcP mila persone, che cantano un ritmo montanaro: «salute, fortuna e prosperità, che tu viva a lungo», e U miracolo si ripete. A contatto con la folla Giovanni Paolo II riprende energia. E' un processo graduale, ma evidente. La voce diventava più sicura; alla comunione una madre si è presenta con in braccio un bambino, uà grandicello. Il Papa gli ha porto l'ostia, e gli ha dato un buffetto sulla guancia. Non ha pronunciato l'omelia, ma si è preso una sonora rivincita ai saluti finali, parlando molto più a lungo dell'omelia. «Seguitemi nel Terzo Millennio! - ha detto - Per salvare il mondo insieme. Seguitemi per salvare il mondo nel XXI_secolo». Poi ha continuato a improvvisare: «Ci sono fra di noi dei rifugiati del Kosovo. Imploro Dio che possano tornare alla loro patria, e che possano vivere là in pace. Spero che presto sarà messa fine alla tragedia della guerra. Faccio appello ai responsabili della situazione negativa degli abitanti dei Balcani affinchè cessino tutte le attività che portano distruzione e infliggono sofferenze alla gente». «Quaggiù c'era la pasticceria dove da ragazzi mangiavamo i dolcetti alla crema» I Papa benedice la folla, ieri durante la messa a Satry Sacz, il settantanovenne Pontefice è riapparso dopo essere rimasto bloccato da un raffreddore a Cracovia

Persone citate: Faccio, Giovanni Paolo Ii, Jerzy Kluger, Macharski, Navarro, Papa Wojtyla

Luoghi citati: Armenia, Cracovia, Kosovo, Polonia, Roma, Stary