Iran, una pista per i tecnici italiani rapiti

Iran, una pista per i tecnici italiani rapiti Trafficanti o Taleban Iran, una pista per i tecnici italiani rapiti TEHERAN Si appuntano sui narcotrafficanti che battono le regioni orientali dell'Iran i sospetti degli inquirenti circa l'identità degli uomini armati che domenica scorsa hanno rapito tre tecnici italiani nella località turistica di Barn, nella provincia di Kerman. Il portavoce del ministero dell'interno, Sheikh Ol-Eslami, ha annunciato ieri che una commissione istituita ad hoc «ha già scoperto indizi che saranno presto rivelati. I rapitori potrebbero essere narcotrafficanti», ha aggiunto, facendo eco alle dichiarazioni del vice-governatore della provincia, Mohammad Ali Karimi, che ha però puntato il dito anche contro i Taleban al potere in Afghanistan, da cui proviene la maggior parte della droga in transito sul territorio iraniano verso l'Europa. «Il rapimento potrebbe essere opera dei Taleban, scontenti per i risultati positivi della visita del presidente (Mohammad) Khata»ii in Italia», ha detto. Le vittime del sequestro, gli ingegneri friulani Lorenzo Termite e Riccardo Pasinato e il tecnico toscano Giuseppe Zisa, lavorano al cantiere di un'acciaieria realizzata dalla Danieli a Yazd, nell'Iran centrale. Dopo aver informato le autorità, i tecnici erano andati a Barn in auto assieme a due loro colleghi per visitare la celebre cittadella medievale, 200 km ad est di Kerman, meta di molti turisti stranieri. I tre sono stati portati via a bordo di una jeep con il lampeggiatore della polizia dalla quale erano scesi tre uomini armati, in abiti civili. L'allarme è stato dato dagli altri due dipendenti della Danieli, Giancarlo Monti e Giorgio Silvestri. (Ansa]

Persone citate: Giancarlo Monti, Giorgio Silvestri, Lorenzo Termite, Mohammad Ali Karimi, Riccardo Pasinato, Sheikh Ol-eslami

Luoghi citati: Afghanistan, Europa, Iran, Italia, Teheran