Dopo il caos del 13 giugno

Dopo il caos del 13 giugno Dopo il caos del 13 giugno Il Viminale riapre 30 mila seggi «Volevamo solo risparmiare» ROMA. Dopo i gravi problemi registrati domenica scorsa, in occasione del voto per Europee e amministrative, si è deciso di «riaprire» trentamila seggi elettorali che erano stati eliminati per risparmiare sul bilancio dello Stato. Dopo il caos del 13 giugno, dunque, il Viminale pare aver deciso che è necessario ritornare al vecchio numero di 92 mila circa, uno ogni 800 abitanti circa. «Le operazioni elettorali che si sono svolte nei giorni scorsi - si legge in una nota del ministro dell'Interno, Rosa Russo Jervolino - (anche per la pluralità di schede sulle quali i cittadini sono stati chiamati ad esprimere le proprie scelte) hanno indubbiamente procurato disagi ed alcuni ritardi. E' quindi opportuno - ammette il ministro - rivedere la norma della Finanziaria 1999 che, per ragioni di contenimento della spesa pubblica, ha ridotto il numero dei seggi da 92.005 a 60.138». Il ministo ha quindi annunciato: «Ho proposto al Consiglio dei Ministri di abrogare la norma della Finanziaria '99 e di riportare il numero dei seggi a quello previsto prima della sua entrata in vigore. La mia proposta - conclude Jervolino - ha trovato il consenso del presidente del Consiglio e dei colleghi e, di conseguenza, il governo ne terrà conto nella predisposizione della Finanziaria 2000, in modo che le elezioni regionali del prossimo anno possano svolgersi senza disagi per i cittadini», [r. i.i Tanto i fedelissimi quanto gli avversari adesso temono che il presidente voglia andare lino in fondo Soltanto un atto di totale sottomissione potrà convincere il capo, umiliato, a rimanere in sella A sinistra il capogruppo di An alla Camera Giulio Maceratini Qui accanto Adolfo Urso

Persone citate: Adolfo Urso, Giulio Maceratini, Jervolino, Rosa Russo Jervolino

Luoghi citati: Roma