I due grandi ingegneri del volo

I due grandi ingegneri del volo I due grandi ingegneri del volo Decine di velivoli di successo firmati Rosatelli e Gabrielli VERSO la fine della prima guerra mondiale era arrivato alla Sia un nuovo progettista, l'ingegner Celestino Rosatelli; il suo regno in quella che divenne poi la Fiat Aviazione e che nel 1926 acquisì dall'Ansaldo gli stabilimenti ex-Pomilio di corso Francia, durò vent'anni, durante i quali uscì a getto continuo una serie di caccia dalle caratteristici mconfondibiU, biplani estremamente maneg- Sevoli firmati con la sigla CR, come il CRI, il CR 20, CR 30, il CR 32 dalle eccezionali capacità acrobatiche, e infine nel 1939, il CR 42 Falco, di cui furono prodotti 1781 esemplari; dal suo carnet vanno ancora citati almeno il BR 20, bimotore da bombardamento, e un elegante bimotore per 9 passeggeri, il Fiat APR 2, che operò sotto le insegne della Avio Linee Italiane, compagnia posseduta dalla stessa Fiat: con i suoi 410 chilometri l'ora fu uno dei più veloci aerei di linea dell'epoca. La guerra, purtroppo, ne stroncò la carriera. All'inizio degli Anni 30 aveva esordito in Fiat Aviazione un altro progettista di genio, Giuseppa Gabrielli: fu subito impegnato dal senatore Giovanni Agnelli, convinto dell'avvenire del trasporto aereo civile, nella costruzione di una serie di velivoli passeggeri, dal piccolo G 2 da 6 asseggeri al G 18, (18 erano i posti) al G 12 (14 posti); ma si annuncia-la guerra e Gabrielli firma anche due caccia che diventranno molto popolari tra i piloti, il G 50 del '35 e il G 55 che è pronto solo.nel '42, quando le sorti della guerra sono segnate. Il dopoguerra per l'industria aeronautica fu particolarmente difficile a causa delle pesanti limitazioni imposte dal trattato di pace; la Fiat dovette limitarsi agli addestratori, d G 46, D G 49 e il G 59. La svolta avvenne quando l'Italia ottenne di costruire su licenza il reattore inglese Vampire e quello americano F 86 K. Un'esperienza che consentì a Gabrielli di arrivare al clamoroso exploit del G 91, il caccia a reazione che vinse il concorso della Nato e fu adottato, oltre che dall'Italia, anche da Germania e Portogallo. Seguiranno l'F 104 prodotto su licenza Usa e il geniale biturbina da trasporto G 222, oggi in produzione negli Usa. Nel '70 la Fiat, riservandosi il settore motori, aveva ceduto alTAeritalia il settore aerei con lo stabilimento di corso Marche e il know how relativo, compreso il piccolo nucleo di ingegneri spaziali guidato dal professor Ernesto Vallerani, che avrebbe poi dato vita all'attuale Alenia Spazio. E siano ai nostri giorni, alle collaborazioni internazionali, al Tornado, all'Amx e all'Eurofigtlier, di cui è appena iniziata la produzione nello stabilimento Alenia di corso Marche e in quello di Caselle, con i motori costruiti in Fiat Aviazione. Una storia che continua. ( v.ra. )

Persone citate: Celestino Rosatelli, Ernesto Vallerani, Gabrielli, Giovanni Agnelli, Rosatelli, Vampire

Luoghi citati: Germania, Italia, Portogallo, Usa