Cent'anni di primati dell'aria

Cent'anni di primati dell'aria DAL PRIMO VOLO (1909) ALL'ERA SPAZIALE Cent'anni di primati dell'aria tormq^ulla e poi capitale dell aeronautica IN un libro pubblicato dalla I Sagat per i quarantanni delI l'aeroporto di Caselle, Carlo Moriondo va alla ricerca puntigliosa e divertita dei primati torinesi in campo aviatorio. E ne trova un bel po', anche limitandosi ai tempi eroici dei pionieri: prima donna al mondo a volare (la scultrice Terese Peltier, portata sul suo biplano dall'amico Leon Dolagrange durante la trionfale tournée torinese del 1908); primo italiano (l'onorevole Montù, sempre sul Voisin di Delagrange); primo volo di un aereo made in Italy (quello del triplano di Aristide Faccioli, il 13 gennaio 1909); prima fotografia scattata dal cielo (1910), primo aereo italiano venduto all'estero (un biplano di Faccioli, finito in Russia); il fantastico record di altezza, rimasto a lungo imbattuto, stabilito dall'aerostato Albatros di Luigi Mina e Umberto Piacenza nelFagosto di quello stesso 1909:9240 metri. In effetti, come documenta la mostra «Fiat, 100 anni di industria» aperta al pubblico sabato ,scorsp, Tpripof■ proprio negli brini' ih cui ,si avviava a diventare la capitale italiana dell'auto, assumeva una posizione di leader anche in campo aeronautico; due vocazioni con un'unica matrice, il know how accumulato dai tecnici e dalle maestranze subalpine nell'Ottocento nel campo della meccanica; non è un caso che molti costruttori di automobili si cimentino anche con aeroplani o motori aerei, come Chiribiri, Diatto, Darbesio, Spa, Itala, Seat, e che la Fiat fin dal 1907, oltre che auto, cominci a produrre motori aeronautici con l'SA 8/75. Così è quasi scontato che, quando nel 1912 si costituisce un battaglione aviatori, la sede sia a Torino. Ormai si è messo in moto un volano che concentra sotto la Mole un crescendo di iniziative, come la creazione del Laboratorio Aeronautico del Politecnico dirotto dal professor Panetti, che resterà la base del sapero aeronautico torineso fino all'attuale era spaziale; o come la costituzione della Direzione tecnica dell'aviaziono militare. La prima guerra mondiale fece compierò ai numerosi, piccoli costruttori un formidabile salto di qualità: da artigiani divennero industriali. A Orbassano nacque la Aor che produsse i Caudron, a Condove le Officine Moncenisio costruirono gli Aviatik (cosi come fece anche la Farina affiancando gli aerei alle carrozzerie per auto), le Officine di Savigliano costruirono i bombardieri «Caproni CA 33»; nel 1916 la SIT (Società Italiana Transaerea) allestì un grande stabilimento in corso Peschiera per la costruzione su licenza di Bleriot, Karman e Voisin, e nello stesso anno Ottorino Pomilio, fondò i grandi stabilimenti di corso Francia dai quali durante il conflitto uscirono ben 1200 aerei; in questi stabilimenti, passati successivamente all'Ansaldo, alla Fiat e poi all'Alenia oggi si lavora all'Eurofighter, l'aereocomputer, e a parti importanti della staziono spaziale internazionale. La Fiat entrò nella produzione dei velivoli con ì Farman francesi ma ben presto, dopo aver costituito la SIA (Società Italiana di Aviazione) lavorò su progetti propri in un grande stabilimento a Mirafiorì raggiungendo, all'inizio del 1918, la fantastica cadenza di 7-8 aerei il giorno. Torinese è anche la prima linea aerea italiana, la Trieste■ Venezia-Pavia-Torino creata dalla Sisa, società triestina de¬ gli armatori Cosulich. Inaugurata il 1° aprile 1906, era servita da idrovolanti che ammaravano sul Po tra i ponti Isabella e Umberto. Verso la fine del conflitto era arrivato alla Sia un nuovo progettista, l'ingegner Celestino Rosatelli; il suo regno in quella che divenne poi la Fiat Aviazione e che nel 1926 acquisì dall'Ansaldo gli stabilimenti ex-Pomilio di corso Francia, durò vent'anni, durante i quali uscì a getto continuo una serie di caccia dalle caratteristici inconfondibili, biplani estremamente maneggevoli firmati con la sigla CR, come il CRI, il CR 20, il CR 30, il CR 32 dalle eccezionali capacità acrobatiche, e infine nel 1939, il CR 42 Falco, di cui furono prodotti 1781 esemplari; dal suo carnet vanno ancora citati almeno il BR 20 bimotore da bombardamento, e un elegante bimotore per 9 passeggeri, il Fiat APR 2, che operò sotto le insegne della Avio Linee Italiane, compagnia posseduta dalla stessa Fiat, e che con i suoi 410 chilometri l'ora fu uno dei più veloci aerei di linea del momento. Prima dello scoppio della guerra esordi in Fiat Aviazione un altro progettista di genio, Giuseppa Gabrielli, arrivato nel '30 e subito impegnato dal senatore Giovanni Agnelli, convinto dell'avvenire del trasporto aereo civile, nella costruzione di velivoli passeggeri, dal piccolo G 2 da 6 asseggeri al G 18» (18 erano i posti) al G 12(14 posti); ma si annuncia la guerra e Gabrielli firma anche due caccia che diventranno molto popolari tra i piloti, il G 50 del '35 e il G 55, realizzato nel che è pronta nel '42. Il dopoguerra per l'industria aeronautica fu particolarmente difficile a causa delle pesanti limitazioni imposte dal trattato di pace; la Fiat dovette limitarsi agli addestratori, il G 46, il G 49 e il G 59. La svolta avvenne quando l'Italia ottenne di costruire su licenza il reattore inglese Vampiro e quello americano F 86 K. Un'esperienza che consenti a Gabrielli di arrivare al clamoroso exploit del G 91, il caccia a reazione che vinse il concorso della Nato e fu adottato, oltre che dall'Italia, anche da Germania e Portogallo. Seguiranno l'F 104 prodotto su licenza Usa e il geniale biturbina da trasporto G 222. Nel '70 la Fiat, riservandosi il settore motori, aveva ceduto all'Aeritalia il settore aerei con lo stabilimento di corso Marche con il piccolo nucleo di ingegneri spaziali guidato dal professor Ernesto Vallerai», che avrebbe poi dato vita all'attuale Alenia Spazio, E siano ai nostri giorni, alle collaborazioni intemazionali, al Tornado, all'Amx e all'Eurofigther. Una storia che continua. Vittorio Ravizza DAL PRIMO VOLO (1909) ALL'ERA SPAZIALE tormq^ulla e poi capitale dell aeronautica Da sinistra: il Tornado, il G2 prò da Gabrielli; L'Eurofighter 7 (nuovo caccia europeo) J e il certificato del record di t^tocità stabilito ,.y da.lgeltonel'1934 I due grandi ingegneri del volo Decine di velivoli di successo firmati Rosatelli e GabrielliCent'anni di primati dell'aria